Xylella, dagli ulivi espiantati nascono opere d’arte

Xylella
Lapo Pignatelli
Il progetto del giovane Lapo Pignatelli che nel cuore del Salento punta a rigenerare un territorio falcidiato dal batterio realizzando tavole di legno di ulivo e impiantando nuove piante resistenti

Tàccaru in dialetto salentino significa ciocco di legno. E Tàccaru è il nome del progetto ideato da Lapo Pignatelli, 31enne originario di Napoli, laureato in relazioni internazionali alla Bocconi di Milano e salentino per scelta. «La mia passione per l’agricoltura è nata seguendo l’imponente avanzata della Xylella che si è portata via secoli di storia, cultura, territori, alberi millenari. Durante il periodo del Covid – racconta Pignatelli – mi trovavo in Salento nell’azienda olivicola di mio nonno materno, in provincia di Otranto, e davanti a quella devastazione ho deciso cosa volevo fare da grande: scommettere su quegli alberi estirpati e farli diventare una risorsa preziosa come meritavano. Così ho pensato che, attraverso un progetto di riciclo e rinascita, quel legno di ulivo unico potesse trasformarsi in meravigliose tavole artigianali».

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Lapo Pignatelli

Pignatelli spiega che vedere la foresta di ulivi che popolava l’azienda del nonno divenuta un deserto di alberi secchi lo colpì molto e decise di avviare le procedure per l’espianto degli ulivi uccisi dal batterio. «Quando vidi entrare gli scavatori in campo compresi che non potevo accettare che tutto quel legno andasse perduto, ridotto in scaglie per finire nelle centrali a biomasse. Così iniziai a documentarmi in merito all’economia circolare e a studiare il settore del mercato del legno di ulivo e le sue caratteristiche».

Il passo successivo è stato acquistare una segheria per l’azienda: «Volevo – dice – recuperare quanti più tronchi possibile di ulivo e tagliarli in diversi spessori per ricavarne delle tavole da commercializzare. Ma desideravo che questo progetto rispondesse a un principio di economia circolare più ampio».

Dalla Xylella alle tavole di legno, a nuove piante di ulivo

Dal guadagno generato dalla lavorazione e trasformazione dei tronchi, Tàccaru investe parte dei ricavi nella messa a dimora di nuove piante di ulivo resistenti al batterio killer. Ad ogni tavola venduta corrisponde una nuova pianta piantata.

«Ad oggi – afferma il giovane imprenditore – abbiamo impiantato in azienda 4.500 nuove piante di Leccino e Favolosa. Con Tàccaru ne abbiamo regalate circa 200. Questo sforzo di riforestazione mira a ripristinare la biodiversità e a rigenerare e ricostruire il nostro tipico paesaggio pugliese».

La creatività alla base di questo progetto ha visto il coinvolgimento di artigiani locali e falegnamerie che trasformano il legno in mobili, sculture, utensili per la casa e opere d’arte. «Il mio desiderio – spiega Pignatelli – è che un prodotto locale, lavorato e trasformato in Salento riesca poi ad avere pian piano una risonanza internazionale. Portare la nostra eccellenza fuori i confini nazionali, questa sarà la mia prossima scommessa. Forte del fatto che i prodotti realizzati sono nati da un legno che purtroppo non esisterà mai più, unico nelle sue venature, colori e profumi creati dalla natura nel corso dei secoli».

XylellaRealizzare una filiera del legno

Per dare maggiore spinta a questa rinascita del legno di ulivo salentino, Pignatelli auspica che molti più agricoltori, soprattutto giovani, si avvicinino e condividano questa idea. «Quello che serve – puntualizza – è riuscire a realizzare una filiera del legno. Darebbe più competitività al settore. Così come per la nuova olivicoltura ci vuole una nuova filiera olivicola. Ma c’è reticenza, specialmente al Sud, ad aggregarsi. Ed è un errore. Uniti si è più forti e si va più lontano».

Psr giovani agricoltori, accelerare i finanziamenti

Riguardo all’essere più forti, Pignatelli dichiara che avviare e portare avanti un’azienda agricola nel Sud Italia è molto difficile. «Soprattutto per chi investe in un’attività partendo da zero, come ho fatto io, sebbene già avessi l’azienda di proprietà. Le start up hanno la necessità di essere supportate da politiche mirate. Per il rilancio del comparto nel Salento, e più in generale dell’agricoltura tutta, bisognerebbe aiutare le nuove leve a entrare nel mercato. Non è possibile che un giovane dopo aver fatto la domanda di primo insediamento dall’avvio ai finanziamenti trascorrano anche quattro anni. I primi anni per un’attività agricola sono i più complicati. Fortunatamente la mia esperienza diretta con il Psr regionale è stata celere, ma ho diversi amici agricoltori che hanno stentato nel portare avanti il proprio progetto imprenditoriale. C’è troppa discrepanza nel modo in cui viaggia l’economia – velocissima – e il modo in cui si muove la pubblica amministrazione – lentissima –».

Per il futuro Pignatelli afferma di voler lavorare ancora più convintamente alla sua idea. «Mi ritengo felice della scelta imprenditoriale e di vita che ho fatto. Credo nel mio progetto e vorrei continuare a valorizzare questo legno che ha qualità, caratteristiche e una storia incredibile. Voglio sviluppare ed espandere la mia attività, rendendola sempre più meccanizzata e sostenibile. Già oggi realizziamo alcuni prodotti finiti unici, l’obiettivo è proseguire su questa strada. Oggi l’agricoltore non è solo colui che produce cibo ma anche un manutentore del paesaggio, una risorsa per il settore del turismo, una figura centrale per l’economia del Paese. Servono idee vincenti, la forza di non mollare, la lungimiranza nel creare filiere e il supporto di misure ad hoc».

Le caratteristiche del legno di ulivo

La pianta di ulivo ha un lento sviluppo e un elevato grado di permeabilità. Il legno di ulivo, ricercato per le sue caratteristiche uniche e per la sua bellezza particolare, è raro, molto duro, compatto, dal profumo intenso, ha un’elevata durabilità ed è resistente agli agenti atmosferici. Inoltre, non assorbe i batteri e per questo viene utilizzato per realizzare taglieri, utensili da cucina. Si presta bene alla tornitura, alla scultura e all’intaglio. Ha un colore giallo-ocra con venature scure e nodose che variano dal marrone al nero.

Dieci anni di Xyella

La Xylella ha contagiato oltre 21 milioni di ulivi, spesso secolari e monumentali, con più di 8mila chilometri quadrati di territorio infettato pari al 40% della regione Puglia. Prima dell’arrivo del batterio erano ben 60 milioni di ulivi dal Gargano a Capo di Leuca. Il batterio killer e i cambiamenti climatici hanno bruciato un potenziale pari al 30% della produzione nazionale di olio crollata a circa 208 milioni di chili nella stagione 2022/2023 contro i 329 milioni di chili della stagione precedente.

Al via alla legge per la tutela e valorizzazione del legno d’ulivo derivante da espianto per Xylella   

Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese la proposta di legge con cui si dispone l’istituzione, in ogni provincia colpita dal batterio Xylella, di un centro regionale di raccolta, stagionatura e pre-lavorazione del legno pregiato e custodia dei tronchi monumentali rimossi integralmente dagli alberi colpiti da Xylella. La legge prevede anche la creazione del contrassegno “Albero d’ulivo secolare della Puglia” che servirà a contraddistinguere i prodotti finiti e le creazioni artigianali.

Xylella, dagli ulivi espiantati nascono opere d’arte - Ultima modifica: 2024-03-22T15:37:33+01:00 da Laura Saggio

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