Cereali e avversità fungine. Quando la concia fa la differenza

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Un intervento di difesa localizzato e sostenibile. La concia con un fungicida ad ampio spettro di azione è in grado di controllare tutti i patogeni sul seme e di proteggere le piante anche nelle prime fasi di sviluppo

Mantenere una produttività delle colture elevata e di qualità è, per tutti i cerealicoltori, l’obiettivo principale. Un seme certificato e protetto da virosi e patogeni fungini è il punto di partenza per avere una maggiore resistenza alle avversità e alle condizioni meteo, un miglior radicamento e per raggiungere il massimo potenziale produttivo. Per ottenere questi risultati, i trattamenti al seme, comunemente noti come concia, sono soluzioni ecosostenibili ma al contempo efficaci, sia dal punto di vista della difesa sia della nutrizione.

La concia del seme

La concia consiste nell’applicare sul seme in maniera precisa e localizzata sostanze (fitofarmaci, fertilizzanti o biostimolanti) finalizzate a contrastare l’azione di patogeni nella fase di germinazione e nei primi stadi di sviluppo o a stimolare una più rapida emergenza delle piante. Gli effetti fisiologici della concia e la maggiore resistenza delle piante agli stress abiotici portano a incrementi produttivi rilevanti. Infatti, si stima che senza l’utilizzo di semi conciati si potrebbero avere perdite di raccolto anche superiori al 20% e possibili incrementi dei costi fino al 200% (Assosementi).

Le avversità fungine

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La concia riveste un ruolo fondamentale nella gestione delle avversità fungine: alcuni formulati sono in grado di controllare gli agenti patogeni presenti sui tegumenti seminali, costituendo attorno ai semi una barriera protettiva efficace fino all’emergenza della plantula; altri invece hanno un’azione più prolungata e possono raggiungere anche i funghi presenti all’interno del seme stesso e della plantula. Normalmente si ricorre a fungicidi a largo spettro d’azione o all’uso di miscele di prodotti sistemici e per contatto, queste tra l’altro risultano essere anche più efficaci verso l’insorgenza di casi di resistenza dei patogeni.
Fluoxapiroxad e triticonazolo sono alcune delle sostanze attive utilizzate nelle principali formulazioni anticrittogamiche.

Un esempio di avversità particolarmente problematica, nel caso dei cereali, è il complesso di patologie denominato “mal del piede”, per cui è fondamentale ricorrere alla concia delle sementi e giocare sulla tempestività dell’intervento.

I vantaggi in sintesi

  • Sostenibilità: il trattamento è puntiforme, non viene eseguito in pieno campo su tutta la superficie ma solo sul seme, ed è efficace anche con dosaggi di principio attivo ridotti. Questo comporta un risparmio di p.a. e meno perdite;
  • Durata della protezione: la concia, in particolare se eseguita con un prodotto ad ampio spettro d’azione, è in grado di controllare tutti i patogeni del seme e di difendere la pianta fino alle prime fasi di sviluppo, permettendo, in alcuni casi, di risparmiare almeno il primo trattamento a pieno campo;
  • Azione tempestiva sulle avversità.

La protezione dei cereali a partire dal seme

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Se si parla di cereali, di controllo del “mal del piede” e altre avversità fungine, di elevata selettività e di sviluppo radicale ottimale, allora un aiuto arriva da Rubin® Plus.

Rubin® Plus è il nuovo fungicida di BASF per la concia delle sementi dei cereali a paglia. È composto da tre sostanze attive ad ampio spettro d’azione: fluxapyroxad (SDHI), triticonazolo (SBI) e fludioxonil (PP), ognuna dotata di un diverso e complementare meccanismo d’azione.

 

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Rubin® Plus è efficace contro Microdochium nivale, Fusarium spp, Tilletia caries, Ustilago spp, Pyrenophora graminea, Urocystis occulta e Typhula incarnata, ed è registrato sui più importanti cereali: frumento, orzo, segale, triticale e avena.

 

«I punti di forza di Rubin Plus – commenta StefanoTarlazzi, Technical Crop Manager di BASF – riguardano il fatto che è stato studiato appositamente per le malattie del seme, ha quindi un effetto mirato, assicura produzioni più elevate e di migliore qualità proprio grazie all’ampio spettro d’azione. Inoltre, ha importanti effetti fisiologici sul seme e quindi sulla pianta: influenza positivamente la crescita di radici più estese e robuste e di conseguenza permette un migliore sfruttamento di acqua e nutrienti».

L'ampio spettro fungicida protegge il seme e, allo stesso tempo, assicura un'ottima germinazione e un vigoroso radicamento della pianta fin dalle prime fasi e in ogni condizione pedologica e meteorologica.

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Valutazione effettuata rispetto al testimone non trattato (100%) a 62 giorni dall’emergenza (BBCH 23 - inizio accestimento)

Un apparato radicale più sviluppato e robusto, aumenta la resistenza e, di conseguenza, migliora la produttività, ottenendo quindi rese più elevate in campo e un ritorno economico maggiore.

Resa produttiva (q/ha) di frumento duro (media di 5 prove dimostrative) - Basf Italia 2014-2018
Cereali e avversità fungine. Quando la concia fa la differenza - Ultima modifica: 2019-05-24T16:05:41+02:00 da Sara Vitali

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