Il clima mite anticipa la peronospora dello spinacio

Campo di spinacio in raccolta
Un febbraio con temperature eccezionalmente elevate anticipa il ciclo vegetativo delle colture, ma anche quello di patogeni come Peronospora effusa. La strategia di difesa dello spinacio si basa anche sull'adozione di varietà resistenti, ma la peronospora è in grado di superare velocemente queste barriere: nel corso del 2021 sono stati ufficialmente segnalati il18° e 19° ceppo di questo patogeno

Lo spinacio rappresenta uno degli ortaggi a foglia più coltivati in Italia e, per il Centro, una coltura di riferimento nel periodo autunno-invernale.

Il clima “impazzito” di inizio febbraio, con temperature massime elevate e minime ben al di sopra delle medie stagionali, stanno causando la ripresa vegetativa di molte specie arboree con un anticipo a dir poco eccezionale. Tali condizioni climatiche risultano favorevoli allo sviluppo di malattie fungine tipiche di altri periodi dell’anno, come la peronospora dello spinacio.

Le condizioni predisponenti

La peronospora dello spinacio, il cui agente ospite specifico è Peronospora effusa, rappresenta la malattia che determina le maggiori perdite sia in termini quantitativi che qualitativi della coltura nel mondo. La bagnatura fogliare, l’umidità relativa elevata e le temperature fresche favoriscono la germinazione degli sporangi. Essa può avvenire in un range dai 5 ai 25 °C. La gravità della malattia è strettamente correlata al grado di suscettibilità varietale e all’andamento meteorologico. Le condizioni favorevoli sono legate a precipitazioni ripetute, con presenza di nebbie persistenti e temperature fresche (8-15 °C).

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

Abbonati e accedi all’edicola digitale

I sintomi

L’agente causale della peronospora può colpire le piante in ogni stadio di sviluppo. I primi sintomi sulle foglie, con macchie clorotiche irregolari, possono comparire dopo 7-10 giorni dall’infezione.

Sulle piante giovani il fungo attacca i cotiledoni provocandone la morte, mentre su quelle più sviluppate la malattia interessa le foglie sulle quali si manifestano estese aree clorotiche a contorno irregolare, variamente distribuite e tendenti a confluire, fino a interessare l’intera lamina fogliare. Sulla pagina superiore le macchie assumono un colore ocraceo, mentre sulla pagina inferiore si forma un feltro grigio-porpora, costituito dalle fruttificazioni del patogeno. Le foglie gravemente colpite diventano bollose, si accartocciano, seccano e cadono.

Le piante sintomatiche non sono commerciabili per il mercato fresco e, in alcuni casi, le infezioni possono rimanere latenti per un periodo più lungo e comparire durante il periodo di conservazione post-raccolta.

tab. 1 Sostanze attive registrate per i trattamenti su spinacio
Sostanza attiva Intervallo di sicurezza formulati commerciali (giorni)
Ametocradina 7
Cimoxanil 10
COS (chito-oligosaccaridi)- OGA (oligogalaturonidi) 0
Dimetomorf + Pyraclostrobin 14
Fosetil alluminio + solfato di rame 20
Propamocarb + Fluopiculide 14
Idrossido di rame* 20
Ossicloruro di rame* 7
Solfato di rame neutralizzato* 7
*utilizzabile in agricoltura biologica

Metodi di difesa

I mezzi di controllo della peronospora dello spinacio si basano su approcci integrati che contemplano l’uso di varietà resistenti, interventi di natura agronomica e trattamenti fitosanitari.

Dal punto di vista agronomico è fondamentale adottare rotazioni colturali di almeno tre anni e allontanare e distruggere i residui colturali delle piante colpite per ridurre la produzione e la diffusione di inoculo da sporangi. L’irrigazione mattutina è utile per far asciugare le foglie e ridurre i tempi di bagnatura delle stesse che creano un ambiente favorevole allo sviluppo della malattia. Un apporto di azoto equilibrato è altrettanto importante per ridurre l’infezione e la sporulazione del fungo. È fondamentale anche l’impiego di semente sana o conciata.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

Abbonati e accedi all’edicola digitale

L’utilizzo di varietà di spinacio tolleranti o resistenti alle diverse razze fisiologiche del patogeno (le ultime razze, la 18 isolata in Europa e la 19 negli Usa, sono state denominate nel 2021 dall’Iwgp) è un altro importante metodo di contenimento della malattia.

In caso di attacco di colture in atto, è necessario intervenire in modo tempestivo con uno dei principi attivi riportati nella tabella 1, avendo cura di ripetere i trattamenti ogni 7-10 giorni qualora le condizioni climatiche siano favorevoli. In considerazione del taglio scalare degli appezzamenti, prestare attenzione al corretto uso dei formulati in funzione dei differenti tempi di carenza.

Il clima mite anticipa la peronospora dello spinacio - Ultima modifica: 2022-02-22T08:40:16+01:00 da K4

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome