Xylella, Coldiretti Puglia: in tre anni 5.243 olivi infetti tra Brindisi e Taranto

Coldiretti Puglia lancia l’allarme sui focolai di Xylella: piante malate costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore del batterio nella Piana degli olivi monumentali.
Intanto l’Osservatorio fitosanitario regionale ricorda di eseguire su olivo il secondo trattamento obbligatorio contro gli adulti del vettore del batterio

Con l’attività di monitoraggio dell’Osservatorio fitosanitario regionale e dell’Arif dal 2016 al 2019 sono stati ritrovati e conclamati infetti 5.243 olivi nelle province di Brindisi e Taranto. L’inerzia negli abbattimenti non ha estinto tempestivamente focolai infetti e fonti di inoculo che hanno causato il dilagare della Xylella fastidiosa. È quanto afferma Coldiretti Puglia che ha elaborato i dati del monitoraggio, raccolti dal gruppo di studio di Infoxylella, incrociandoli con le aree di maggiore diffusione della malattia che si è allargata alla Piana degli olivi monumentali.

Muraglia: «Allarme focolai fonti inoculo»

Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Oronzo Milillo, commissario dell’Arif - Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali.

«Dai dati risalenti a ottobre 2016 del primo monitoraggio condotto nelle due province fino all’ultimo del 9 giugno 2019, gli olivi infetti da Xylella risultano 5.243. La mancata tempestività negli espianti ha lasciato attivi focolai e fonti di inoculo che hanno determinato la diffusione della malattia. Abbiamo chiesto al commissario dell’Arif Oronzo Milillo di intensificare le attività di monitoraggio e abbattimento, in modo da salvare il patrimonio degli olivi pugliesi, già gravemente compromesso – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia –. È emblematico quanto accaduto a Martina Franca, dove nel 2016 è stato ritrovato un solo olivo infetto e l’averlo espiantato tempestivamente ha bloccato l’avanzata della malattia, tanto che in quel Comune non sono più stati accertati casi di olivi positivi a Xylella. Ne è stato abbattuto uno per salvare tutti gli altri».

«Il mancato abbattimento di pochi olivi infetti ne ha fatti morire molti di più»

Piante malate costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore del batterio nella Piana degli olivi monumentali.

La Xylella nella zona di contenimento ha continuato a infettare olivi, tutti prossimi alle piante positive ritrovate con il monitoraggio 2017-18 a Ostuni, quando il focolaio ricadeva in zona cuscinetto e quindi le norme comunitarie imponevano l’abbattimento delle piante ospiti ricadenti nel raggio dei 100 metri, aggiunge Muraglia. «Se la normativa comunitaria fosse stata applicata per tempo e alla lettera, il focolaio sarebbe stato estinto, piuttosto che risultare ancora attivo, con piante malate che costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore del batterio nella Piana degli olivi monumentali dove sono presenti 250mila esemplari di pregio straordinario. Abbiamo pagato noi agricoltori, e non i negazionisti che continuano a trovare spazio e credito in un contesto di confusione opportunistica, lo scempio che si è già perpetrato a Oria e Francavilla, dove, per non abbattere 47 olivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al Tar, se ne sono fatti morire poi ben 3.100, consentendo al vettore di continuare a infettare migliaia di olivi anche monumentali».

«Potenziare e blindare il sistema di monitoraggi e campionamenti»

Muraglia: «Il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato e blindato».

Il sistema dei monitoraggi e campionamenti «va potenziato – sostiene Muraglia – perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di olivi troppo spesso asintomatici e blindato con procedure inattaccabili, per tutelare sia gli agenti dell’Arif sia i laboratori di analisi. Monitoraggi e campionamenti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della malattia. La loro efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in discussione».

Osservatorio fitosanitario: eseguire il secondo trattamento contro adulti vettore

Intanto l’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia ricorda con un comunicato che, “sulla base dei dati rilevati al 4 luglio u.s. e delle indicazioni già fornite, in tutte le zone, per chi non l’avesse ancora eseguito e qualora siano già trascorsi più di 20-25 giorni dal primo trattamento, si obbliga/raccomanda di eseguire il secondo trattamento su olivo, con i prodotti autorizzati, al fine di assicurare la protezione delle piante di olivo con insetticida prima che gli individui adulti del vettore possano acquisire il batterio dalle piante potenzialmente infette e diffonderlo».

Oltre ad acetamiprid e deltametrina anche fosmet e, in biologico, Prev-Am Plus

Come è noto, ai sensi della decisione Ue/789/2015, del D. Lgs 214/05 e della DGR 1890/2018, i due trattamenti insetticidi da effettuare fra maggio e agosto per contenere la popolazione degli adulti sono obbligatori nella zona cuscinetto e in quella di contenimento, mentre sono raccomandati nella zona infetta e in quella indenne. Su olivo contro la sputacchina (Philaenus spumarius), oltre alle sostanze attive acetamiprid e deltametrina si è aggiunto, con Decreto del 05/06/2019, il fosmet. Nessuna di esse è utilizzabile in agricoltura biologica. Il Ministero della Salute, con Decreto del 21 maggio 2019, ha concesso l’autorizzazione eccezionale dal 21 maggio al 18 settembre 2019, per l’impiego del prodotto fitosanitario Prev-Am® Plus a base di olio essenziale di arancio dolce, impiegabile in regime di agricoltura biologica con il limite massimo di due trattamenti.

L’Osservatorio fitosanitario ricorda di eseguire il secondo trattamento contro gli adulti del vettore del batterio Xylella. Nella foto adulto di sputacchina.

L’Osservatorio sottolinea che “i trattamenti fitosanitari devono essere effettuati da personale qualificato in possesso del certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo di prodotti fitosanitari (patentino) che rispetti quanto riportato in etichetta”. Ricorda infine che “la mancata attuazione delle prescrizioni innanzi citate comporta la diffusione della batteriosi con pregiudizio dell’economia rurale nonché l’applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente”.

Xylella, Coldiretti Puglia: in tre anni 5.243 olivi infetti tra Brindisi e Taranto - Ultima modifica: 2019-07-16T09:19:00+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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