
Innovazione nell’azienda agricola. Internazionalizzazione. Sicurezza alimentare. Made in Italy. Nuovi modelli organizzativi in agricoltura e in zootecnia. Formazione. Attenzione al Sud Italia. Saranno questi, secondo Matteo Pasinato, event manager area Agritech di Veronafiere, i principali punti distintivi dell’edizione 2026 di Fieragricola Verona.
Dichiarazioni d’intenti proposte agli stakeholder e alla stampa all’incontro “Fieragricola Day”, tenutosi a Peschiera del Garda (Vr) per presentare la rassegna.
Qui il direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini, ha rilanciato: «L’organizzazione di Fieragricola Verona non è solo una semplice attività commerciale, perchè noi sentiamo di rappresentare il mondo agricolo». Un orientamento che Valeria Santolin, exhibition manager B2B di Veronafiere, ha declinato così: «Si scrive B2B, ma si legge human to human».
Non solo business
Insomma, nel presentare l’edizione numero 117 (centodiciassette!) della classicissima Fieragricola, che ospiterà visitatori ed espositori dal 4 al 7 febbraio 2026, i dirigenti di Veronafiere sono apparsi belli carichi. Consapevoli che quello che stanno organizzando non sarà soltanto un semplice appuntamento fieristico. Ma qualcosa di molto più ampio, costruttivo e duraturo: l’offerta al mondo agricolo italiano di un’occasione in più per crescere e svilupparsi.
A chi ha seguito l’incontro, ospitato dalle Cantine Zenato di Peschiera, questa impostazione è parsa molto chiara quando Pasinato ha raccontato dei “road show” che Veronafiere sta organizzando nel Centro-Sud Italia per promuovere Fieragricola 2026: «Siamo appena stati in Sardegna e Calabria, presto andremo anche in Sicilia, Puglia, Campania, Lazio. E già nei primi due road show gli agricoltori e gli amministratori locali che abbiamo incontrato hanno dichiarato di interpretare la loro partecipazione a Fieragricola come un’occasione per restare al centro dell’agricoltura italiana, per sentirsi meno marginalizzati. Tutto questo dà a noi di Veronafiere grandi motivazioni, che com’è evidente vanno molto oltre il mero momento del business».
Full innovation
Ha aggiunto Rebughini: «Il claim di Fieragricola 2026 è “Full innovation”. Uno slogan che riflette un’impostazione strategica chiara: ricercare un’agricoltura più competitiva, sostenibile e resiliente. Vogliamo offrire una piattaforma integrata su innovazione tecnologica, sicurezza alimentare, adattamento climatico, nuovi modelli produttivi e organizzativi, con un forte investimento in formazione e sviluppo del capitale umano. Le sfide globali impongono risposte concrete e Fieragricola intende contribuire a costruirle».
Il claim che Fieragricola ha adottato, ha sottolineato poi Santolin, «sintetizza un nuovo orientamento. L’esposizione resta trasversale: meccanica agricola, zootecnia, energie rinnovabili, viticoltura e soluzioni ad alto tasso di tecnologia come digitalizzazione, biosolution, gestione razionale dell’acqua, robotica. Ma a questa trasversalità affianca una significativa spinta verso internazionalizzazione e formazione, puntando a superare i numeri dell’edizione precedente (98mila visitatori, 142 convegni, 838 espositori da 20 nazioni, 11 padiglioni occupati)».
Numerosi altri dettagli sul sito internet della rassegna: www.fieragricola.it