Se ne va Michele Stanca e l’agricoltura italiana perde un patrimonio di conoscenze

Michele Stanca
Illustre scienziato e accademico, storico collaboratore delle riviste Edagricole, costitutore di varietà di pregio soprattutto di orzo, animatore di accesi dibattiti sempre in favore della scienza e della conoscenza. Le circostanze della sua dipartita danno la corretta misura della tragedia che il nostro paese sta vivendo con il diffondersi dell'emergenza coronavirus

Ha contribuito alla crescita dell'agricoltura italiana prima attraverso una fertile attività di ricercatore che lo ha portato ad essere costitutore di varietà di successo soprattutto di orzo, e poi guidando con perizia importanti centri di ricerca.

Collaboratore storico di Edagricole

Ci ha fatto l'onore di animare il dibattito di numerosi nostri eventi e di stimolare la consapevolezza non solo tecnica ma anche civile e morale dei nostri lettori attraverso gli articoli che, negli anni, abbiamo pubblicato sulle pagine di Terra e Vita e delle altre riviste scientifiche Edagricole.

Attivo sostenitore della Scienza

Ha stimolato il confronto sui alcuni dei temi chiave non solo per la crescita dell'agricoltura ma dell'intera economia del nostro paese attraverso gli incarichi di prestigio che gli sono stati attribuiti nelle più importanti accademie scientifiche non solo italiane.

 

>>Oltre gli Ogm, una pillola di Michele Stanca nel format "Lezioni su progresso"

Per scelta editoriale non pubblichiamo commemorazioni o necrologi su queste pagine. Oggi però dobbiamo fare un'eccezione per Michele Stanca, per lo spessore del personaggio, per l'importanza del suo ruolo e, purtroppo, per le circostanze che ne hanno determinato il decesso.

Passione, dedizione e competenza

È stata Siga, la Società di genetica agraria, a darne notizia questa sera: «il Socio Onorario Michele Stanca ci ha lasciati dopo una lunga terapia intensiva a seguito di un'infezione da coronavirus. Ci stringiamo alla moglie Miriam Odoardi e ai figli, esprimendo la nostra gratitudine per tutto quanto ha dato alla sua comunità scientifica che ha sempre servito con grande passione, dedizione e competenza, anche come Presidente SIGA».

Ci uniamo anche noi di Terra e Vita al sentimento di forte perdita espresso da Siga  esprimendo le nostre sincere condoglianze alla famiglia.

La giusta misura della tragedia che stiamo vivendo

Si tratta di un avvenimento che dà la giusta misura della tragedia che sta vivendo il nostro

Paese con il diffondersi dell'emergenza Covid19. Stiamo perdendo centinaia e centinaia di persone di cui si registra e diffonde l'età anagrafica e le eventuali patologie pregresse quasi a voler dire che si tratta di individui in qualche modo "condannati" o "sacrificabili".

Non è affatto così: stiamo perdendo un capitale di affetti, di esperienze e di conoscenze di cui avvertiremo fortemente la mancanza quando, finita l'emergenza, si tratterà di ricostruire la saldezza economica e la coesione sociale di questo Paese oggi così provato.

Persone uniche che  hanno saputo affrontare momenti altrettanto difficili per la nostra nazione. Stanca ci è riuscito puntando sulla conoscenza, riuscendo a conquistare, attraverso la sua attività di genetista agrario, meriti scientifici indiscussi come testimonia il suo curriculum vitae.

«Senza la scienza l’azienda agraria non ha direzione. Senza l’insegnamento non ha futuro. L’Accademia, la volontà degli studenti di imparare, di andare oltre le apparenze e le mode del momento, ci consente di tramandare alle nuove generazioni la passione nel mondo dell’agricoltura e nel modo in cui si è evoluta e si può ancora evolvere, insegnando loro l’importanza delll’ausilio delle nuove tecnologie». Sintesi dell’intervento che Michele Stanca, come presidente di Unasa, Unione nazionale Accademie per le scienze alimentari e come membro dell’Accademia dei Georgofili al convegno “La Stalla 4.0 Un approccio integrato alla zootecnica di precisione” che si è tenuto due anni fa al teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda (foto: IlPiacenza.it)
Se ne va Michele Stanca e l’agricoltura italiana perde un patrimonio di conoscenze - Ultima modifica: 2020-03-19T22:34:45+01:00 da Lorenzo Tosi