Il biogas in Italia dipende dagli incentivi! La relazione tra numero di impianti di biogas “agricoli” realizzati e valore dell’incentivo è evidente. La crisi che sta attraversando il biogas è innegabilmente legata alla drastica riduzione degli incentivi che ha determinato, di fatto, un arresto nello sviluppo del settore. Gli incentivi sono stati importanti per avviare il settore e soprattutto per consolidare una “industria del biogas” che sta trovando, ora, soddisfazione soprattutto all’estero. Il “Decreto biometano” dovrebbe dare ossigeno al “malato biogas” ma sono ormai 4 anni che attendiamo. L’ossigeno non dipende dal settore biogas… ma da altri (chi decide gli incentivi). Non bisogna farsi illusioni, l’ossigeno prima o poi finisce, il malato muore e tutto l’ossigeno usato sarà servito a nulla.
Il biogas di oggi senza incentivi non regge e non ci sono ricette miracolose, ma è altrettanto vero che poco è stato fatto per rendere la filiera del biogas agricolo necessaria all’agricoltura, ovvero dare evidenza che il biogas è un mezzo per promuovere la sostenibilità agricola.
Il “biogas” è stato presentato soprattutto come biotecnologia per produrre energia (o biocombustibili) lasciando il resto (il digestato, la gestione degli effluenti, ecc.) quale corollario del “paradigma energetico”, spesso senza basi scientifiche vere e proprie. Nessuno ha sbagliato, anzi, molti si sono spesi per lo sviluppo e il mantenimento del “biogas” e ad essi va il nostro grazie... ma forse, felice di essere smentito, ci si è spinti un po’ troppo verso lidi non proprio agricoli trascurando il resto. Già dieci anni fa, in occasione dei primi convegni sull’uso del digestato in agricoltura, avevamo privilegiato alla visione Biogas = Energia, il paradigma Biogas = Agricoltura. Era (è) una visione semplice che partendo da alcuni bisogni dell’agricoltura quali la risoluzione (e rispetto !!!) della Direttiva nitrati e la riduzione delle emissioni agricole in atmosfera (gas serra e composti azotati) ha quale obiettivo quello di traghettare l’agricoltura nella dimensione della “Sostenibilità agricola”… poi è arrivata l’Economia circolare che, guarda caso, si integra con la funzione agricola del biogas.
Quale futuro per il biogas? La proposta di un’Agricoltura sostenibile non può prescindere dal biogas per i molti buoni motivi già indicati in più di un’occasione e impossibili da riassumere nei limiti di spazio di un editoriale.
È evidente che se il paradigma “Biogas = Sostenibilità agricola” sarà convintamente portato avanti (su basi tecnico-scientifiche inappuntabili) risulterà più facile essere efficaci nel sostenere l’utilità del biogas in agricoltura.
Ma chi finanzia il biogas in agricoltura? …..ovvero, il biogas senza incentivi può esistere? Non so rispondere a questa domanda anche se esempi di sostenibilità economica esistono e sono fondati proprio sul paradigma già citato. Ma la sostenibilità economica va costruita passo dopo passo con diversi accorgimenti. Qualcuno, vedendo avvicinarsi la fine del periodo di incentivazione – e sì, 10 anni sono già passati! – inizia a pensarci ed avanza proposte… o meglio chiede se ci sono possibilità. Le possibilità ci sono e spesso sono state anche da noi evidenziate… e poi, se il biogas è necessario e il cittadino ne trae vantaggio, i.e. ambiente, territorio, ecc., egli sarà ben disposto a finanziarlo in parte.
Sostenibilità agricola, Ambiente e Sostenibilità economica sono le chiavi di lettura del biogas futuro per non disperdere l’enorme e prezioso lavoro svolto sino ad ora… il troppo incentivo uccide la voglia di inventare, di proporre e di guardare lontano, un giusto incentivo può essere utile per molti e sotto diversi punti di vista. Ripeto... ricette miracolose non esistono ma bisogna almeno provarci tutti insieme.
di Fabrizio Adani
Prof. ordinario Università degli Studi di Milano, Gruppo Ricicla
fabrizio.adani@unimi.it