La Regione Puglia interviene sulla caccia a cinghiali e storni

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Esiti di un incidente fra un cinghiale e l'automobile di un agricoltore a Castellaneta Marina (Ta)
La Giunta regionale pugliese ha approvato il disciplinare per la gestione della “caccia di selezione” al cinghiale e ha autorizzato il prelievo in deroga, per l’annata 2022/2023, dello storno

Con due appositi provvedimenti la Regione Puglia ha regolamentato la caccia ai cinghiali e agli storni. Infatti la Giunta regionale pugliese ha approvato il disciplinare per la gestione della “caccia di selezione” al cinghiale e ha autorizzato il prelievo in deroga, per l’annata 2022/2023, dello storno nel rispetto di tempi, luoghi e modalità previsti.

Cinghiali, gestione della “caccia di selezione”

La Giunta regionale pugliese ha approvato il disciplinare per la gestione della “caccia di selezione” al cinghiale in Puglia, dando così anche ai proprietari dei fondi agricoli il via libera all’abbattimento dei cinghiali. Obiettivo del disciplinare è consentire agli agricoltori il massimo contenimento dei danni alle produzioni agricole, oltre che garantire la sicurezza durante lo svolgimento delle attività di caccia di selezione. La presenza incontrollata di cinghiali sul territorio sta determinando annualmente milioni di euro di danni ad allevamenti e coltivazioni, oltre a mettere in pericolo i residenti nelle campagne, i cittadini e gli automobilisti.

Storni, autorizzato il prelievo in deroga

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Stormo di storni nel Brindisino

Inoltre la Giunta regionale pugliese ha approvato per l’annata 2022/2023 l’autorizzazione al prelievo in deroga della specie “storno” (Sturnus vulgaris) nel rispetto di tempi, luoghi e modalità previsti, al fine di prevenire gravi danni alle colture agricole, in particolare a quella dell’olivo. Gli storni, infatti, sono particolarmente ghiotti di olive e costituiscono in alcuni areali pugliesi un problema reale per gli olivicoltori.

Gli storni si potranno prelevare nell’Area “Piana olivetata litoranea tra le province di Bari e Brindisi” e nell’area “Fascia pedegarganica della provincia di Foggia”. Il prelievo in deroga dello storno potrà essere effettuato alle seguenti condizioni: limiti quantitativi di massimo prelievo: 10.000 unità; limiti di prelievo massimo giornaliero e stagionale per operatore: n. 10 unità/giorno per un massimo stagionale di n. 30 unità; numero massimo di operatori da autorizzare: 333; condizioni operative: abbattimenti effettuati esclusivamente in presenza di oliveti con frutto pendente e a una distanza non superiore a 100 metri dalle colture olivicole in frutto; periodo massimo di applicazione del prelievo in deroga: 9 novembre 2022 – 18 gennaio 2023. Non sarà consentito per il prelievo della specie “storno” sul territorio regionale l’uso di richiami siano essi vivi o ausili di altra natura.

Cia Puglia: «Cinghiali, provvedimento atteso da tempo»

Il disciplinare per la gestione della “caccia di selezione” al cinghiale in Puglia è un provvedimento atteso da tempo e chiesto a gran voce da Cia Puglia nell’ambito della mobilitazione, indetta da oltre due mesi, a livello regionale, dichiara il presidente di Cia Agricoltori Italiani di Puglia Gennaro Sicolo. «È necessario procedere a un abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali per riportare a livelli di sostenibilità ambientale la presenza di questi animali sul territorio. Ben venga, dunque, l’approvazione, come da noi richiesto, del disciplinare per la gestione della caccia di selezione al cinghiale, superando anche posizioni a dir poco anacronistiche del mondo dell’ambientalismo. È grave che alla tutela della vita umana e alla salvaguardia di colture, produzioni e posti di lavoro si anteponga un approccio ideologico e contrario a priori a qualsiasi metodo per fermare la proliferazione senza controllo dei cinghiali”.

«Adesso ATC diano corso al prelievo selettivo dei capi»

«Sia l’approvazione del disciplinare per la gestione della “caccia di selezione” al cinghiale in Puglia sia l’approvazione della caccia in deroga allo storno sono il frutto di un lavoro quotidiano che abbiamo svolto a livello sindacale e anche nell’ambito del Comitato tecnico regionale faunistico venatorio, all’interno del quale abbiamo chiesto e sostenuto con forza entrambi i provvedimenti – afferma il vicepresidente vicario di Cia Puglia, Giannicola D’Amico –. Relativamente alla caccia di selezione al cinghiale, adesso si proceda speditamente con tutti gli altri adempimenti, soprattutto da parte degli ATC, per dare corso al prelievo selettivo dei capi. Riguardo allo storno, il prelievo in deroga sicuramente attenua il problema riducendo i danni alle coltivazioni agricole, sia olivicole sia orticole, ma non lo risolve in pieno in quanto è necessario un impegno a livello europeo e nazionale affinché si modifichi la relativa norma comunitaria».

«Sulla fauna selvatica necessari precisi provvedimenti»

In generale, riguardo alla questione della fauna selvatica, Cia Puglia ribadisce, attraverso il presidente Sicolo, «che sono necessari precisi provvedimenti: riformare radicalmente la legge 157/1992; riconoscere risarcimenti veri e propri agli agricoltori danneggiati, superando il concetto di indennizzo attualmente in vigore; superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti; prevedere la sterilizzazione dei cinghiali che potrebbe servire a ridurre la presenza di esemplari in circolazione; prevedere l’eventuale realizzazione della filiera della carne di cinghiale, previa autorizzazione della filiera corta della carne con la macellazione delocalizzata.

Coldiretti Puglia: «Contribuito a linee guida disciplinare»

Anche Coldiretti Puglia plaude, attraverso il presidente regionale Savino Muraglia, «al via libera ai proprietari dei fondi all’abbattimento dei cinghiali che si sono moltiplicati in Puglia raggiungendo 250.000 esemplari che spadroneggiano in città e campagne, mettono a rischio la sicurezza delle persone, causano incidenti stradali con morti e feriti, devastano i raccolti e sono pericolosi diffusori di malattie come la peste dei cinghiali. Coldiretti ha contributo a scrivere le linee guida del disciplinare, che permette di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, ai cacciatori abilitati, alle guardie venatorie e ambientali volontarie, alle guardie giurate, a patto che siano appositamente formati di concerto con gli ATC, che devono individuare e costituire i distretti di gestione e i settori di prelievo».

«Basta con l’incontrollata proliferazione dei cinghiali»

In alcune aree della Puglia i cinghiali arrivano finanche nei centri urbani

L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione dei cinghiali, osserva Muraglia. «In Puglia sono circa 300 l’anno gli incidenti stradali causati dagli animali selvatici, soprattutto cinghiali, uno scenario aggravato dal lungo lockdown causato dal Covid-19 che ha svuotato le strade rurali e cittadine, consentendo una più libera circolazione dei selvatici. Bisogna intervenire subito e con determinazione contro l’invasione dei cinghiali con avvistamenti continui nelle aree del Parco dell’Alta Murgia, del Gargano, nella Murgia Barese e Tarantina, nel Subappennino Dauno, nei pressi della Foresta di Mercadante, fino ad arrivare ai centri urbani. Dopo le numerose manifestazioni di Coldiretti anche in Puglia è stato preso atto che l’aumento dei cinghiali e la riduzione del personale incaricato di controllarli ha aumentato il rischio di danni alle coltivazioni agricole ma anche alla stessa sicurezza dei cittadini, visto l’aumento degli incidenti stradali causati dai selvatici. Da qui la decisione di procedere a un epocale cambio di passo rispetto all’orientamento seguito negli ultimi quindici anni, ampliando sempre di concerto con gli ATC l’elenco tassativo dei soggetti incaricati della caccia di selezione. I cinghiali distruggono i raccolti agricoli, causano incidenti stradali, ma a preoccupare sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole».

La Regione Puglia interviene sulla caccia a cinghiali e storni - Ultima modifica: 2022-08-14T19:44:00+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

1 commento

  1. Una volta di tanti anni fà nella Calabria come nell’Abbruzzo cerano i cosi detti lupari .Questi erano chiamati e pagati dalla comunità delle zone di montagna per selezionare il lupo .Questo si faceva in pieno inverno quando i lupi affamati attaccavano le greggi o altri tipi di animali ovini . Oggi per i cinghiali si invoca addirittura l’esercito quando con una buona squadra organizzata da gente esperta, può non solo selezionare questi tipi di selvatici ma addirittura distruggerli totalmente . Ma credo che questo sia eccessivo .

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