Si è concluso il 2021, annata impegnativa ma ricca di stimoli. Il cambiamento climatico, la pandemia in corso, le fluttuazioni del mercato, gli insetti alieni, solo per citare alcune delle problematiche che stiamo affrontando, stanno mettendo a dura prova il nostro settore agricolo e non solo. Difficoltà che hanno imposto un nuovo approccio alla gestione del rischio.
In questo il sistema Asnacodi Italia - Condifesa ha supportato al massimo gli agricoltori favorendo soluzioni innovative, in particolare, puntando sull’introduzione di misure di semplificazione, ad esempio lo Standard Value. Innovazione che ha permesso di raggiungere obiettivi importanti, in primis la possibilità di ricevere il contributo europeo già nello stesso anno di sottoscrizione della polizza. Un dato su tutti: entro dicembre 2021 sono stati erogati dall’organismo pagatore oltre 238 milioni di euro, pari all’85,87% del totale concesso.
Editoriale di Terra e Vita 2/2022
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Tagliare la burocrazia
Serve, però, un’ultima accelerazione in materia di semplificazione delle procedure amministrative, per l’ottenimento dei contributi sui fondi mutualistici i quali, nonostante siano stati attivati dal 2019, non hanno ancora la possibilità di avviare l’iter per l’ottenimento del contributo pubblico.
Il 2021 è stato anche l’anno del via libera alla nuova Pac, che ha portato una grande novità per il nostro settore: il prelievo automatico dai fondi del primo pilastro, fino al 3%, a favore di una soluzione mutualistica trasversale per tutte le aziende agricole del Paese da danni conseguenti ad eventi catastrofali. Un’opportunità che non deve essere sottovalutata e semplicistica.
Questo nuovo strumento deve funzionare come volano per aumentare la diffusione e la conoscenza degli strumenti assicurativi e mutualistici tra le imprese agricole. La nostra associazione ne è profonda sostenitrice e crede che tale misura permetterà di sfruttare al massimo le potenzialità della gestione del rischio, il tutto in maniera coordinata con le altre soluzioni di difesa passiva che l’agricoltore ha a disposizione, senza tralasciare gli strumenti di difesa attiva. Insomma, un vero e proprio processo di risk management.
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Siamo in vantaggio, non facciamoci riprendere
Il 2022 è un anno di transizione che ci traghetterà nella nuova Pac e nel necessario nuovo approccio che tutti noi dovremmo avere. Abbiamo fondi mai visti per il comparto agricolo messi a disposizione da una serie di aiuti comunitari, a partire dal Pnrr, dove il 40% delle risorse totali sono destinate a progetti green e il 25% alla digitalizzazione. Campagna, e fondi, da impiegare al meglio per arrivare al 2023 già pronti.
Esorto tutti gli attori della filiera: non buttiamo un anno di vantaggio. Per raggiungere questo fondamentale traguardo dobbiamo lavorare su innovazione tecnologica e sinergia tra le filiere, per attuare un nuovo paradigma volto a un approccio territoriale che permetta di ampliare la platea di assicurati, facendo fronte ai futuri scenari economici e climatici. È un’occasione da non perdere, sfruttiamola! Noi siamo già pronti.