Per la “Rucola della Piana del Sele” Igp è cosa ormai fatta ottenere l’ambito riconoscimento europeo. È stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea C254 del 3 agosto 2020 la Domanda di registrazione che contiene anche il disciplinare di produzione. Passati tre mesi, se nessun altro Paese membro dell’Unione europea dovesse presentare osservazioni sulla proposta, la Commissione europea pubblicherà il regolamento di decisione con il quale la denominazione sarà ufficialmente approvata e registrata.
Le caratteristiche della “Rucola della Piana del Sele” Igp
Come indica l’articolo 3 della domanda di registrazione, la denominazione “Rucola della Piana del Sele” Igp, designa le foglie di rucola prodotte nella zona delimitata e riferibili alla specie botanica Diplotaxis tenuifolia (fam. Brassicaceae), volgarmente denominata “Rucola selvatica”. Il prodotto è immesso al consumo allo stato fresco o già pronto per il consumo (IV gamma).
La “Rucola della Piana del Sele” Igp, all’atto della raccolta in campo, deve possedere le seguenti caratteristiche: foglie: larghe 2-5 cm e lunghe 8-25 cm, pennatifide o pennatosette o pennatolobate, con lobi stretti, lunghi fino a 4 cm e denticolati (talora con forte riduzione della dentatura fino a essere del tutto intere).
Esse, inoltre, sono glabre (con pubescenza pressoché nulla) e opache-glaucescenti. Il segmento apicale è allungato-trilobo e le foglie superiori, se presenti, risultano a segmenti ristretti. Le foglie di rucola devono essere integre, di aspetto fresco, pulite e prive di sostanze estranee visibili, prive di odori e/o sapori estranei. Esse, inoltre, devono essere esenti da attacchi parassitari in atto.
Eventuali danni da pregressi attacchi parassitari non devono superare la soglia massima del 10 %. Caratteristiche essenziali sono: aroma speziato e piccante particolarmente intenso e penetrante; accentuazione della consistenza croccante delle foglie; percettibile sapidità del prodotto che potrebbe fare escludere l’uso di cloruro di sodio nel condimento.
Circa 3000 ettari in 8 Comuni della provincia di Salerno
La Rucola della Piana del Sele interessa attualmente una superficie di circa 3000 ettari, distribuiti sugli 8 Comuni della provincia di Salerno. che compongono l’area geografica Igp (Battipaglia, Bellizzi, Eboli, Pontecagnano - Faiano, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Capaccio-Paestum), con una produzione media degli ultimi anni pari a 400 mila tonnellate di prodotto, che è il 73% circa della produzione nazionale, e con un fatturato medio annuo di oltre 600 milioni di euro.
Le aziende agricole interessate alla sua coltivazione sono 400, a cui vanno aggiunte le 35 imprese che curano la successiva fase di lavorazione, confezionamento e commercializzazione.
Trend di crescita del 3% annuo
La Rucola della Piana del Sele mostra un trend di crescita del 3%, in virtù della stessa percentuale di aumento annuo della richiesta a livello nazionale e internazionale. La Valle del Sele è ormai il polo produttivo più importante in Italia per la rucola ma in generale per tutti i prodotti orticoli di quarta gamma.
È, questa, un’area particolarmente vocata che esalta le componenti organolettiche del prodotto, grazie all’azione combinata del terreno agrario e del clima favorevole, quello mediterraneo, costituito da scarse escursioni termiche, elevata luminosità diurna, temperature medie più alte degli altri bacini produttivi.
La Rucola della Piana del Sele nei prossimi mesi si candida a diventare il ventiseiesimo prodotto campano a marchio Dop/Igp, il 15° nell’ortofrutta.
L'organismo di controllo prescelto è il Dipartimento Qualità Agroalimentare (DQA) con sede in Roma, che in Campania già certifica la Mozzarella di Bufala Campana Dop e il Marrone/Castagna di Serino Igp.