RINNOVABILI

Indipendenza energetica grazie al cippato di vite

diversificazione
viUna caldaia da 180 kWriscalda tutti gli edifici, aiutata da un impianto fotovoltaico da 19 kW.

È un’azienda agrituristica affascinante e “seduttiva” dal punto di vista ambientale e paesaggistico, quella di Calronche, in Comune di Refrontolo, nella Marca Trevigiana. Ne è titolare Mauro Pavan, che la gestisce assieme alla moglie Francesca.

L’edificio principale, riadattato ad agriturismo, con 12 camere con servizi, ristorante e abitazione dei proprietari che la abitano con i loro tre bambini, è collocato sulla cima di una collina nella zona del Prosecco Superiore Docg, pochi km a Sud Ovest di Conegliano. Dal suo cortile si domina parte della pianura veneta, le restanti colline, i contrafforti delle prealpi trevigiane, i pendii vicini, coperti da vigneti, frutteti, un oliveto e bosco. È un luogo bello che sembra anche un po’ magico, che nasconde alle sue spalle, nel declivio retrostante, gli “annessi rustici”: un edificio rurale riattrezzato ad ospitalità agrituristica, un fabbricato destinato alle macchine e al sistema di riscaldamento, manufatti per l’allevamento di animali da cortile e al ricovero di cavalli, custoditi da un enorme cane giocoso ma vigile. Le colture a vigneto predominano, e del resto Calronche produce tutti i i tipici vini della zona, a partire dal famoso Prosecco, con il quale ha vinto molti riconoscimenti collocati in bella mostra nella sala da pranzo. E poi i frutteti, dai quali i proprietari ottengono ottime marmellate che utilizzano per i loro ospiti, e un oliveto.

La famiglia Pavan offre un’ospitalità semplice, sana e naturale, come è tipico di queste zone: passeggiate in mezzo alla natura, passeggiate a cavallo, possibilità di gite nei dintorni ricchi di cultura e, nei week end, ristorazione con verdure di stagione, comprese le erbette selvatiche, gli affettati della casa, le carni arrostite delle loro oche, faraone, capponi e conigli, e il famoso spiedo, il tutto condito con il loro olio di oliva extravergine e annaffiato con il loro vino. «Per mantenere salde e comunicare le tradizioni e la cultura rurale, che sono patrimonio del territorio e di chi lo abita – dichiara Mauro Pavan – abbiamo aderito al circuito delle Fattorie didattiche, ospitando scolaresche e organizzando per loro laboratori di esperienze dirette di lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli. L’azienda dispone di circa 30 ha di terreno, dei quali 14 coltivati a vigneto e 4 a bosco. Uno dei nostri principali problemi, specie con la decisione di attrezzare un agriturismo degno di questo nome, era quello energetico, soprattutto per quanto riguarda i costi. Abbiamo approfondito la situazione e le opportunità e, nell’autunno del 2008, abbiamo eliminato il vecchio impianto a gpl sostituendolo con un moderno impianto di riscaldamento ad alta efficienza calorica alimentato con cippato di vite, cui si aggiunge quello dei residui legnosi dei boschi di proprietà».

Una piccola rete

«La centrale termica a cippato – spiega Pavan – è composta da un locale dove è installata la caldaia e il sistema di distribuzione, accanto al quale c’è un vano per il cippato, con un volume utile di circa 75 m3, provvisto di un sistema di “alimentazione” a bracci articolati che colloca il combustibile su una coclea di estrazione conica, dotata di valvola stellare sul pozzetto di carico che, tramite un percorso scatolato, lo trasporta alla caldaia. Quest’ultima, dalla potenza nominale di 180 kW, è una Heizomat modello RHK-AK 204 a griglia mobile orizzontale, con dispositivo di pulizia automatica a turbolatori dello scambiatore a tubi orizzontali. L’impianto di distribuzione del calore, dotato di un accumulo inerziale di 2mila litri, è collegato a tre sottostazioni per mezzo di una minirete di teleriscaldamento di circa 100 metri che riscalda tutti gli edifici che necessitano di calore. Attualmente, il sistema riscalda una volumetria complessiva di circa 2mila m3 – spiega il titolare – ma è stato dimensionato per riscaldare ulteriori 1.500 m3, un volume che potrebbe interessare manufatti che oggi non hanno bisogno di essere riscaldati. L’energia complessivamente erogata è pari a circa 200 MWh/anno. La gestione dell’impianto è a carico nostro. Il combustibile impiegato lo produciamo noi: è cippato di vite e boschivi che proviene dalle potature di vite prodotte dal vigneto aziendale e da vigneti vicini. È un cippato dalle ottime caratteristiche caloriche: M30 (contenuto idrico del 30%); potere calorifico inferiore 3,4 MWh/t; consumo medio (M30): 90 t/anno. Il suo costo di produzione è di circa € 50 alla tonnellata (M30). Oltre al risparmio economico rispetto ad altri combustibili o sistemi di riscaldamento, la caldaia a cippato – sottolinea Pavan – consente di evitare ogni anno l’emissione in atmosfera di 50 tonnellate di CO2 rispetto al gpl: se consideriamo una vita utile della caldaia di 20 anni, il risparmio complessivo nell’intero arco di utilizzo risulta di circa 3.500 t».

«I tralci della vite sono raccolti con la macchina trincia raccoglitrice, di nostra proprietà. Con questa macchina è possibile raccogliere circa 1 ha/ora di materiale tagliato, ovvero 2 t/ora di sostanza fresca. Il costo di raccolta può variare da 20 a 60 €/t di sostanza fresca ed evita i costi di gestione della potatura. Il cippato così raccolto è stagionato per circa 4-5 mesi sotto una copertura prima di essere impiegato in caldaia. L’impianto è stato cofinanziato da parte della Regione Veneto, tramite il Psr, per il 45% del costo. L’investimento totale è stato di 150 milioni di euro, il tempo di rientro dell’investimento sarà di quattro/cinque anni».

Il premio“Migliori Pratiche”

«Per quanto concerne la produzione di energia, inoltre – prosegue Mauro Pavan – sul tetto dell’edificio storico abbiamo sostituito una parte delle tegole con pannelli fotovoltaici completamente integrati, per una potenza complessiva di 19 kWp, in questo modo l’agriturismo è totalmente autonomo dal punto di vista energetico. Quest’anno – conclude con orgoglio Pavan – abbiamo visto premiati i nostri sforzi in funzione di un’autonomia energetica molto attenta all’ambiente: a Cremona, in occasione della BioEnergy Italy, ci è stato assegnato il premio “Migliori Pratiche – Rinnovabili e Paesaggio”».

Indipendenza energetica grazie al cippato di vite - Ultima modifica: 2013-04-03T12:18:06+02:00 da nova Agricoltura

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome