La stalla del futuro guarda sempre di più all’automazione e al controllo computerizzato delle operazioni zootecniche, dall’alimentazione degli animali alla mungitura. Una strategia che si sta imponendo negli allevamenti italiani non soltanto per ridurre i costi, ma anche per migliorare l’efficienza del sistema produttivo, contenere le perdite nutritive e gli sprechi, ridurre gli errori operativi e la perdita di nutrienti nell’ambiente, osservare i comportamenti degli animali.
Concetti espressi da Carlo Bisaglia, dirigente tecnologico del Crea di Treviglio (Centro di ricerca dedicato a Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari) il 15 dicembre scorso durante il webinar “Alimentazione delle bovine, soluzioni per l’automazione”, organizzato dall’Edagricole e da Veronafiere per lanciare la volata a Fieragricola Tech.
Quest’ultima è la manifestazione dedicata all’innovazione tecnologica nel settore primario, in programma i giorni 1 e 2 febbraio 2023 in presenza alla fiera di Verona.
Alimentazione
Guardiamo soltanto all’operazione dell’alimentazione degli animali. Le nuove tecnologie permetteranno in particolare di realizzare in modo sempre più completo il cosiddetto precision feeding, alimentazione di precisione: questo grazie all’impiego di sensori, elaborazione del computer dei dati dei sensori, optional vari per i carri miscelatori, macchine anche robotizzate per la distribuzione dell’unifeed.
Oggi, ha ricordato Bisaglia, sono applicabili ai carri miscelatori «sensori ottici in grado di fornire una previsione su diversi parametri nutrizionali dell’unifeed che si va a distribuire, parametri come sostanza secca, fibra, proteina. In grado anche di riprogrammare la bilancia elettronica per una razione alimentare sempre più precisa. I sistemi di alimentazione automatizzata possono essere dotati di tecnologie ottiche in grado di analizzare l’immagine, così da fornire una previsione sulla lunghezza delle particelle della razione destinata agli animali».
Particolarmente in linea con questi trend, poi, la disponibilità di robot spingiforaggio, in grado muovendosi da soli di riavvicinare agli animali l’unifeed che si è più allontanato dal fronte mangiatoia.
Oppure la disponibilità di carri unifeed robotizzati, dal movimento autonomo. Oppure quella di allattatrici automatiche per i vitelli, capaci di offrire a ogni singolo animale la precisa dose di latte decisa dall’alimentarista.
Mungitura di precisione
Ma dove l’automazione e il controllo delle operazioni di stalla si sta imponendo in modo particolarmente evidente è nell’operazione della mungitura, con la diffusione negli allevamenti dei robot di mungitura, o delle sale informatizzate.
Queste macchine infatti non si limitano al solo prelievo del latte dalle vacche, ottimizzando l’impiego della manodopera, ma permettono all’allevatore anche di realizzare momenti di “zootecnia di precisione”, o precision livestock farming (Plf).
Permettono di cogliere alcuni obiettivi della zootecnia di precisione recependo i dati trasmessi da collari e pedometri applicati al corpo delle stesse bovine. Addirittura certi modelli di robot analizzano la quantità di progesterone nel latte. Questi dati, opportunamente elaborati da software dedicati, avviseranno l’allevatore se una certa bovina è in calore oppure malata.
Ovviamente molte rilevazioni di zootecnia di precisione possono essere effettuate anche da altri dispositivi oltre a quelli eventualmente presenti nei robot di mungitura o nelle sale di mungitura più avanzate. Sono disponibili infatti ricevitori wifi in grado di recepire in altro modo i dati registrati da collari e pedometri, sistemi di pesatura automatica sui quali le bovine passeggiano nel trasferirsi da un settore all’altro dell’allevamento, telecamere capaci di rilevare la maggiore o minore “attività” di una bovina oppure il maggiore o minore incremento del deducibile peso del singolo animale.
Ma anche il già citato precision feeding fa parte del più ampio sistema del precision livestock farming.
Benessere animale
Rientra in pieno in questo nostro discorso sulle novità offerte agli allevatori dalla tecnologia anche l’azione dell’accoppiata sensori-software in grado di controllare temperatura e umidità in stalla e di comandare di conseguenza l’attivazione di ventilatori climatizzatori o reti ombreggianti.
Vi rientra anche l’azione di webcam, collari e pedometri in grado di determinare se un animale è in sofferenza a causa di scarsa igiene o del troppo caldo o dll’eccessivo affollamento e quindi in grado di avvisare in tal senso l’allevatore…
Potremmo andare avanti per decine di pagine, e proporre centinaia di foto, per parlare di quanto può offrire oggi la tecnologia agli allevatori. Ma per il momento ci basti ricordare che discussioni come queste saranno riprese e approfondite, ed estese anche ad altri ambiti della zootecnia come la foraggicoltura, i con quattro workshop organizzati da Edagricole mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio 2023 a Verona nell’ambito della manifestazione Fieragricola.
L’appuntamento è al Centro Congressi Palaexpo di Veronafiere, in Viale del Lavoro 8, Verona. Nel box di pag.44 i dettagli su questi quattro workshop zootecnici.
I quattro workshop zootecnici di Verona
Mercoledì 1° febbraio 2023, ore 12.30-13.45, Sala Blu: Sensoristica e software per la zootecnia di precisione. Con:
- Fabio Palmiro Abeni, ricercatore Crea presso Crea-Za, Lodi.
- Francesca Petrera, ricercatrice Crea presso Crea-Za, Lodi.
Mercoledì 1° febbraio 2023, ore 14.00-15.15, Sala Blu: L’innovazione tecnologica nella fienagione. Con:
- Lorenzo Benvenuti, agronomo, direttore tecnico di “Macchine Agricole”.
- Gianluca Bagnara, presidente Aife, Associazione italiana foraggi essiccati.
Giovedì 2 febbraio 2023, ore 11:00-12:15, Sala Blu: La robotizzazione dell’alimentazione e della mungitura. Con:
- Carlo Bisaglia, ricercatore Crea presso Crea-It, Treviglio (Bg).
- Massimo Brambilla, ricercatore Crea presso Crea-It, Treviglio (Bg).
Giovedì 2 febbraio 2023, ore 12.30-13.45, Sala Blu: L’automazione della climatizzazione della stalla. Con:
- Stefano Benni, professore associato di Ingegneria Agraria, Università di Bologna.
- Paolo Rossi, ricercatore Crpa, Reggio Emilia.