Al Maker Faire l’agricoltura 4.0 dei giovani

agricoltura 4.0
Nuove tecnologie applicate al settore primario per uno sviluppo sostenibile e una maggiore competitività

Agricoltura 4.0 e giovani agricoltori protagonisti alla decima edizione del Maker Faire-The European Edition, la fiera dell’innovazione di Roma, che ogni anno mette in scena il progresso tecnologico e digitale all’insegna del futuro. Per l’edizione 2022, nei 300 spazi espositivi, Maker Faire ha messo in mostra nuove progettualità in vari settori: dall’agritech al foodtech, dal digital manufacturing alla robotica, dall’intelligenza artificiale alla mobilità, dall’economia circolare alla salute, dall’IoT al recycling fino alla scoperta del metaverso e della realtà aumentata. A presentare le nuove innovazioni tecnologiche applicate all’agricoltura, quattro giovani imprenditori agricoli di Coldiretti: Giacomo Manera, Sara Di Girolamo, Johnny Moretto e Roberto Arrigucci.

«Stando alle ultime statistiche Istat – ha ricordato la delegata nazionale di Coldiretti giovani impresa, Veronica Barbati – le aziende con a capo un under 45 sono quattro volte più informatizzate rispetto a quelle gestite da un capo ultra sessantaquattrenne, con una percentuale del 32% nel primo caso, contro il 7% del secondo».

LeafRecognizer, l’app che cura il vigneto

Giacomo Manera

Giacomo Manera, classe 1996, titolare dell’azienda agricola Manera (Cn), ha una laurea in Viticoltura ed enologia all’Università di Padova e una specializzazione in Meccanica agraria e tecnologia di attrezzature/macchinari. Al Maker Faire ha presentato un modello di intelligenza artificiale, realizzato con l’Università di Padova, in grado di riconoscere precocemente le malattie della vite. «Uno strumento alla portata di tutti che funziona anche offline e permette un rapido riscontro dei risultati – ha detto Manera –. Basta uno smartphone con una fotocamera: attraverso l’applicazione ogni fotografia scattata alle foglie viene analizzata da un sistema di intelligenza artificiale, in grado di individuare fin dalle prime manifestazioni dei sintomi le malattie delle viti».

Il progetto mira alla creazione di modelli di IA specifici e individuali per tipologia di coltivazione e serve per monitorare le malattie che colpiscono le varie piantagioni e poterle catalogare, partendo dalle necessità degli agricoltori. Grazie a questa innovazione è possibile inoltre rispettare l’ambiente limitando l’utilizzo di prodotti fitosanitari.

Come spiegato da Manera «è in corso lo sviluppo di un nuovo modello in collaborazione con l’università di Padova per identificare la Flavescenza dorata, malattia che in questo ultimo periodo sta causando molti danni nella zona viticola del Veneto, in particolare nel trevigiano».

Razionalizzazione delle risorse e tracciabilità

Sara Di Girolamo

Risparmio idrico, diminuzione degli sprechi, maggior tutela dell’ambiente, riduzione dell’erosione del suolo e una migliore qualità delle produzioni. Questi gli obiettivi realizzati nel progetto di Agricoltura 4.0 nato da un sodalizio tra due realtà della regione Lazio totalmente diverse, l’azienda agricola della ventisettenne Sara Di Girolamo e la Feed Srl del trentottenne Emanuele Tosti, che ha sviluppato software e hardware specifici per essere utilizzati nell’agricoltura di precisione.

Le innovazioni presentate sono relative ad una piattaforma cloud e ai diversi sensori IoT utilizzati per la gestione dei processi nelle diverse fasi della catena agroalimentare. La piattaforma raccoglie i dati, opportunamente raggruppati e analizzati, e li visualizza attraverso una app mobile o una interfaccia desktop. «Questo consente agli operatori e alle varie macchine collegate di prendere decisioni operative immediate e più efficaci – ha sottolineato Di Girolamo –. Inoltre, grazie all’applicazione delle tecnologie digitali, dall’IoT all’intelligenza artificiale, e dall’analisi di grandi quantità di dati le aziende agricole possono aumentare la sostenibilità economica, ambientale, sociale della propria attività».

«La mia azienda – ha proseguito Di Girolamo – applica tali innovazioni per la produzione di orticole. Raccogliamo i dati di coltivazione, insieme ai relativi dati ambientali, riscontrati dai sensori in modo continuo e costante, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei prodotti e tutelare l’ambiente».

Questo tipo di gestione smart consente all’azienda di risparmiare la risorsa idrica grazie a una corretta gestione dell’irrigazione dovuta proprio all’evoluzione dei sistemi di fertirrigazione, che permette di distribuire l’acqua in base all’effettivo fabbisogno idrico della pianta. Al tempo stesso permette all’agricoltore di utilizzare i prodotti adeguati in modo mirato, aumentando l’efficacia e diminuendo la lisciviazione, ed evitando così sprechi di fertilizzanti e fitofarmaci.

La gestione di precisione, evidenzia Di Girolamo, porta anche a una riduzione dell’inquinamento e dei costi, grazie alla diminuzione degli sprechi. «I sensori ambientali, favorendo le lavorazioni del terreno solamente in caso di condizioni idonee, riducono l’erosione del suolo. Tutto questo – ha puntualizzato – consente di aumentare la sostenibilità economica di un’azienda».

SmartAP – Acquaponica intelligente

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Johnny Moretto

Punta sull’innovazione anche Johnny Moretto, 35 anni, che con la sua società agricola Moretto Farm (Tv) è leader project di “SmartAP – Acquaponica intelligente” e “ThermoBIO – l’Agricoltura che riscalda”, progetti dedicati alla “cooperazione e innovazione” del Psr Veneto.

L’acquaponica è una pratica agricola che unisce l’idroponica e l’acquacoltura, come fonte di elementi nutritivi per la produzione di verdure, erbe aromatiche e frutta. Il pesce fornisce il nutrimento per le piante e le piante depurano l’acqua per i pesci, garantendo un elevato risparmio idrico e un utilizzo minimo di sostanze nutritive dall’esterno. Con l’acquaponica intelligente l’acqua e la terra si combinano in modo simbiotico per garantire un raccolto sostenibile e produttivo. «L’innovazione di questo impianto – ha affermato Moretto – risiede nella sua sostenibilità, in quanto è indipendente dal punto di vista elettrico, termico e idrico. L’impianto mantenendo costanti le caratteristiche ambientali interne è in grado di adattare la sua produzione orientandola anche in funzione della richiesta stagionale del mercato».

Il progetto “ThermoBio” mira al riutilizzo delle biomasse agricole e forestali derivate principalmente dalle operazioni di potatura. Tale prodotto, difficilmente utilizzabile per altri scopi produttivi, potrà essere rivalorizzato trasformandolo in energia termica grazie al “ThermoCompost”, tecnica in grado di generare calore da un processo di compostaggio di biomasse.

Easy Vooera, l’algoritmo per gli agriturismi

Roberto Arrigucci

Tra i protagonisti del Maker Faire troviamo anche Roberto Arrigucci, 26 anni, titolare dell’agriturismo Prato al Sole (Ar). La sua idea è stata quella di creare un’applicazione “Easy Vooera” che potesse aiutare il responsabile di piscina di un agriturismo nella pratica della compilazione dei registri obbligatori. Questi registri sono necessari al fine di tenere una piscina aperta al pubblico e servono a riportare i parametri utili ad indicare il buono stato di “salute” della piscina. Il cuore di questa applicazione è l’algoritmo, in grado di mantenere sempre aggiornati e in ordine i registri, giornaliero e di sanificazione, assistendo l’utente durante la compilazione.​

Al Maker Faire l’agricoltura 4.0 dei giovani - Ultima modifica: 2022-10-12T22:17:26+02:00 da K4

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