Mancozeb addio, il fungicida più usato verso la revoca

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A sorpresa Bruxelles attiva le procedure per la revoca nonostante i nuovi dati presentati a sostegno del rinnovo. Ancora un anno di tempo (6 mesi per la vendita e 6 per le scorte) per utilizzare quello che è il fungicida più utilizzato, dopo rame, su frutta e vite. Ma la task force guidata da UPL promette battaglia

Mancozeb, è già nostalgia.

Lo Scopaff dice stop, si alza dal tavolo delle trattative con la task force europea che sta gestendo il rinnovo e attiva invece le procedure per adottare il regolamento di non- inclusione. Sarà un duro colpo soprattutto per i nostri viticoltori e frutticoltori.

A Bruxelles lo Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed Section Phytopharmaceuticals (comitato tecnico della Commissione soprannominato dagli addetti ai lavori con l’acronimo Scopaff) ha deciso infatti di non prendere in considerazione la richiesta, da parte degli Stati Membri in particolare del Sud Europa, di continuare a discutere e considerare un dossier di deroga. Viene concesso un periodo di moratoria di sei mesi per la vendita e distribuzione più altri sei mesi per l’impiego (6+6).

Nella maggior parte degli Stati Membri, la commercializzazione potrà quindi proseguire fino a metà 2021 e l’impiego da parte degli utilizzatori fino a fine 2021. Secondo UPL, che guida la EU Mancozeb Task Force, vi sono numerosi vizi procedurali che hanno negativamente influenzato il processo di rinnovo. «La Task Force – si afferma in una nota - considererà ora tutte le alternative possibili per far sì che questo indispensabile strumento per la prevenzione e gestione delle resistenze resti disponibile per gli agricoltori europei».

Per conoscere con esattezza le date del periodo di moratoria occorre aspettare la pubblicazione del regolamento di non-rinnovo.

Una decisione forzata?

Un po’ di cronaca per capire perché questa decisione è considerata una forzatura dai produttori europei: la Grecia, attuale paese relatore per il processo di revisione di questa molecola,  aveva finalizzato la propria verifica di informazioni scientifiche, determinanti per il rinnovo del Mancozeb e non valutate dal precedente paese relatore (Regno Unito), giungendo alla conclusione chiave dell’identificazione di un «uso sicuro per la salute umana».

La Commissione ha ribaltato le considerazioni indirizzando invece gli Stati Membri ad un affrettato voto allo Scopaff.

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Più di 900 utilizzi senza alternative

L’” uso sicuro”, identificato nel rapporto della Grecia, avrebbe invece resa possibile un’approvazione con restrizioni del Mancozeb.

Il dossier di deroga, preparato e  pronto per la presentazione, ha infatti identificato più di 900 combinazioni di coltura / avversità / Paese per le quali, al momento, non esistono alternative al Mancozeb.

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Nonostante tutto ciò, la Commissione ha deciso unilateralmente di non chiedere alla EU Mancozeb Task Force di presentare questo dossier.

Inoltre, la Commissione ha ulteriormente deviato dalla procedura in quanto non c’è stata alcuna revisione paritetica (Peer Review) della valutazione della Grecia, a fronte di un aggiornamento del rapporto di valutazione originale redatto dal Regno Unito. Peraltro, la Commissione non ha, neppure formalmente, richiesto ad EFSA di aggiornare la propria Scientific Opinion in accordo alle nuove evidenze.

Vizi procedurali

Questi severi vizi procedurali, insieme all’errata rappresentazione da parte della Commissione del Rapporto della Grecia hanno esercitato pressione sugli Stati Membri durante lo Scopaff ed hanno contribuito all’inopportuna ed affrettata adozione del non-rinnovo.

Da ultimo, è stato stabilito un periodo di moratoria di sei mesi per la vendita e la distribuzione, seguiti da altri sei mesi per l’impiego in campo del Mancozeb. Tale periodo decorrerà, presumibilmente, da inizio gennaio 2021 e, nello specifico, dipenderà dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea della decisione della Commissione e dalla data della sua entrata in vigore. Si può quindi affermare che tale periodo sarà sufficiente a garantire, nella maggioranza degli Stati Membri, la possibilità di vendita ed impiego del Mancozeb durante la stagione 2021.

La EU Mancozeb Task Force conferma che, ora, considererà tutte le possibili opzioni alternative al fine di assicurare che gli agricoltori europei possano continuare ad avere a disposizione questo indispensabile ed imprescindibile strumento per la prevenzione e gestione delle resistenze.


Le tappe dello scontro

Il Mancozeb è incluso in Allegato I ai sensi della Direttiva 91/414/EC ed è una sostanza attiva approvata ai sensi del Regolamento (EC) 1107/2009. La Commissione ha prorogato la data di scadenza al 31 gennaio 2021.

Il Regno Unito, precedente Stato Membro Relatore (RMS), ha presentato il rapporto preliminare di valutazione (DAR) con la proposta che il Mancozeb potesse essere rinnovato ai sensi del Reg.1107/2009. Le conclusioni di EFSA relativamnte a questo studio sono state pubblicate il 20 Novembre 2019.

La Commissione ha fornito alla EU Mancozeb Task Force la bozza di rapporto di rinnovo (dRR) e la EU Mancozeb Task Force ha presentato i propri commenti alla Commissione, supportando l’uso sicuro del Mancozeb ed il suo conseguente rinnovo in UE. Sfortunatamente questi commenti non sono stati tenuti in considerazione.

Le discussioni relative alla gestione del rischio sul Mancozeb sono iniziate allo SCOPAFF di Maggio 2020. Una seconda sessione di discussione ha avuto luogo nel corso del meeting di Luglio 2020. Contrariamente agli impegni assunti, la Commissione ha organizzato una procedura di voto scritto, la quale, tuttavia, è stata bloccata dagli Stati Membri.

Durante lo SCOPAFF del 22-23 Ottobre, la Commissione ha organizzato un voto affrettato sul Mancozeb, nonostante l’incompletezza della valutazione ed un rapporto di rinnovo viziato, che non ha tenuto in considerazione l’importante valutazione aggiuntiva condotta nel frattempo dallo Stato Membro relatore (RMS) Grecia. Inoltre, non è stata organizzata alcuna revisione paritaria (Peer Review) del rapporto, nemmeno una revisione da parte di EFSA e neppure un aggiornamento delle conclusioni di EFSA stessa.
Il risultato del voto ha portato all’adozione di un non-rinnovo del Mancozeb in data 23 Ottobre 2020.

Mancozeb addio, il fungicida più usato verso la revoca - Ultima modifica: 2020-10-26T02:47:53+01:00 da Lorenzo Tosi

1 commento

  1. Non e’ l’unico grande storico prodotto che viene e che verra’ sostituito o sospeso, il problema reale e’ che intanto la pressione fito sanitaria sulle colture per via della mancanza di certi principi attivi e della recrudescenza di funghi, batteri, virus ed insetti aumentano a dismisura.
    Domanda ma siamo veramente sicuri di quello che stiamo facendo toglielndo gli utili senza pensare di coprirci le spalle adeguatamente ? ci sono molti esempi negli ultimi anni che con scelte di questo tipo hanno messo in serie difficolta alcuni segmenti ed economie di mercato importanti.

    Intanto i problemi fitosanitari delle colture aumenteranno per via di queste scelte ma sopratutto aumenteranno i costi della difesa in nome della salubrita’ dell’alimento …, siamo sicuri ???

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