La ricerca del benessere animale in suinicoltura

patto di filiera
A Fieragricola Verona si è parlato anche di benessere dei suini. Oltre alle normative vigenti in materia di benessere animale, un’opportunità di aggiornamento per allevatori e tecnici del settore

Trovare soluzioni che garantiscano le migliori condizioni di benessere animale è oggi obiettivo comune dei suinicoltori italiani. Benessere significa infatti più salute, migliori performance produttive e incremento del reddito per gli allevatori, ma non solo. Favorire il benessere degli animali rappresenta infatti anche una risposta alle richieste del consumatore moderno, sempre più interessato e preoccupato delle condizioni di allevamento degli animali dai quali derivano i prodotti che finiscono sul mercato.

E il benessere animale è stato anche il tema al centro del workshop “La ricerca del benessere animale in suinicoltura” organizzato da Edagricole in collaborazione con Fieragricola. A intervenire sono stati Paolo Ferrari del Crpa, Andra Bossi, responsabile del settore suinicolo di Phileo Lesaffre e Francesco Bertacchini, zoonomo ed esperto di genetica suinicola.

«Come ormai noto – spiegano gli esperti – quando si parla di benessere in suinicoltura gli aspetti da considerare sono tanti, tra questi: relazione uomo-animale, parametri microclimatici, materiale manipolabile, taglio coda, ventilazione delle porcilaie, castrazione chirurgica, alimentazione, uso degli antibiotici, edilizia, ecc. E, come facile intuire, l’impegno dell’allevatore per garantire le migliori condizioni di vita ai propri animali deve essere sempre massimo».

Da sinistra Paolo Ferrari, Andra Bossi e Francesco Bertacchini

Quali strategie

Andrea Bertacchini

Le strategie attuate dagli allevatori sono molteplici e in continuo divenire, tra i numerosi fronti sui quali si può agire ci sono anche la genetica e la nutrizione: «Attraverso la genetica – ha spiegato Bertacchini - oggi è possibile curare alcuni aspetti genotipici che si trasformano in effetti fenotipici. A esempio, selezionare un suino per la resistenza e la tolleranza nei confronti delle malattie o per una migliore struttura e appiombi o riuscire a produrre suini “sociali” comporta diversi feedback positivi per l’animale. La selezione genetica negli ultimi anni ha fortemente implementato la ricerca nei confronti del benessere animale. Sebbene si tratti di caratteri debolmente ereditabili – ha aggiunto l’esperto - grazie alle moderne tecnologie è possibile selezionare con successo. La resistenza alle malattie, le interazioni sociali tra suini, la resilienza e la capacità di produrre anche in condizioni avverse sono tra i filoni di ricerca che promettono di avere un forte sviluppo nell’immediato futuro».

Leggi la relazione di Francesco Bertacchini 

Prendersi cura del microbiota intestinale

Andrea Bossi

Altro elemento chiave, secondo quanto emerso all’incontro a Fieragricola, è la nutrizione: «La razione – ha spiegato Andrea – deve contenere il giusto fabbisogno energetico e deve essere equilibrata, in modo che non manchino elementi essenziali alla crescita e che possa garantire lo sviluppo di una carne sana e di qualità. Gli animali, inoltre, devono essere nutriti con diversi mangimi e integratori, a seconda delle esigenze specifiche delle diverse specie e soprattutto della fase della loro crescita”.

Di particolare importanza, secondo quanto riferito dall’esperto, è il microbiota intestinale, ovvero la popolazione microbica dell’intestino del suino. «Prendersi cura di questi batteri attraverso un’adeguata nutrizione consente di migliorare le salute del suino e quindi il suo benessere e le sue performance. Considerato anche che l’impiego di antibiotici in zootecnia è sempre più contenuto, si dispone di ben pochi strumenti per sostenere la salute del suino. Diventa pertanto necessario impiegare metodi alternativi che permettano di colmare tale lacuna e intervenire ottenendo buoni risultati. La nutrizione in questo senso può giocare un ruolo fondamentale, favorendo, a esempio, cambiamenti positivi e attivando la popolazione microbica intestinale”.

Leggi la relazione di Andrea Bossi

A livello comunitario

Paolo Ferrari

A fare il quadro europeo delle iniziative, strategie e ricerche passate e in corso del Crpa, finalizzate al miglioramento del benessere animale negli allevamenti suinicoli è stato invece Paolo Ferrari. «Il suinicoltore è tenuto a fare riferimento alle normative vigenti (comunitaria e nazionali) in materia e alle note esplicative del ministero della Salute per stare al passo coi tempi e recepire la rapida e costante evoluzione delle raccomandazioni”.

Ha continuato l’esperto: «Non sembra esservi un’unica visione europea del benessere animale, ma una collezione di culture con diverse norme, valori e senso di urgenza per trattare questa problematica. Perciò non è realistica una soluzione uguale per tutti i Paesi Membri”.

Leggi la relazione di Paolo Ferrari

La ricerca del benessere animale in suinicoltura - Ultima modifica: 2020-02-02T09:22:14+01:00 da Mary Mattiaccio

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