Cavaliere (Molise): «Stiamo seminando il futuro dell’agricoltura»

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Sostegno alla zootecnia e ai giovani imprenditori. Queste le priorità per l'agricoltura molisana secondo l'assessore regionale Nicola Cavaliere

Meno burocrazia e un cambio di mentalità che permetta all’agricoltura molisana di portare le proprie eccellenze nei mercati internazionali. Come? Con la tecnologia e il sostegno alle nuove generazioni. Questo il programma dell’assessore all’Agricoltura della Regione Molise Nicola Cavaliere «ma per fronteggiare l’emergenza cinghiali serve l’intervento del governo».

Il Molise è stato elogiato dall’Europa per capacità di impegno risorse e spesa del Psr. Si può fare meglio?

Mi sono insediato a maggio 2018. La programmazione era già avviata con scelte politiche che non condivido del tutto. Ho cercato di proseguire il percorso ottimizzando tempi e perfomance. Grazie all’ottima interazione con la struttura tecnica l’obiettivo è stato raggiunto perché il 2019 si è rivelato un anno che ha posto il Molise tra le Regioni più virtuose d’Italia. Gli agricoltori mi chiedono di ridurre la burocrazia, perciò stiamo lavorando per snellire e velocizzare le procedure e per ridurre al minimo gli errori nelle domande, spesso causa di ritardi. La strada è quella giusta, ma c’è ancora tanto da fare. L’attuale struttura tecnica per il Psr, efficiente e virtuosa, è stata concepita e organizzata durante la mia precedente esperienza di assessore, tra 2008 e 2011. L’importate è seminare bene. L’obiettivo finale è la raccolta. È ciò che ognuno di noi sarà in grado di lasciare alle nuove generazioni. Siamo qui per costruire il futuro di questa regione, guardando oltre i piccoli meriti e traguardi personali.

Una delle questioni più delicate per l’agricoltura regionale è la gestione degli ungulati.

Un’emergenza nazionale non solo locale, che considerate leggi e competenze, può essere superata solo se interviene il ministero dell’Ambiente. Con i colleghi delle altre Regioni coinvolte - praticamente tutte - da mesi chiediamo una mano, perché il nostro potere è assai limitato. Abbiamo fatto quello che potevamo istituendo la caccia di selezione. Speriamo che a Roma non si perda altro tempo.

In Molise non si può certo dire ci sia un’agricoltura “giovane”. Lei crede si possa invertire questa tendenza?

La stiamo già invertendo. Il Bando Giovani ha dato a tanti ragazzi la possibilità di diventare agricoltori, senza dimenticare i tanti progetti (Rurart, Rural4Università, Psr a Scuola), che puntano a una rivoluzione che è innanzitutto culturale, superando i pregiudizi e l’immagine di un mondo agricolo simbolo di arretratezza. Il Molise sopravvive se diventa competitivo, dinamico e capace di stare al passo coi tempi di un’economia sempre più globale e innovativa. Questo non può avvenire senza un vero e profondo ricambio generazionale.

A lei spetterà scrivere il nuovo Psr. Su quali misure e settori pensa di concentrare le risorse?

Lo scriveremo attraverso un costruttivo confronto con gli addetti ai lavori. Una programmazione non si fa con la semplice somma di risorse ma con una strategia che tenga conto di molti fattori. Daremo più attenzione alla zootecnia delle aeree interne, puntando sulla filiera (latte, carni, ecc.), il nostro fiore all’occhiello. Vogliamo che l’agricoltura abbia un ruolo sociale e non solo economico, per contrastare isolamento e spopolamento. In Molise esistono piccole realtà che producono eccellenza e qualità, adatte a un mercato di nicchia. Vogliamo valorizzare sempre di più queste aziende che rappresentano il vero cuore pulsante di una terra da salvare.

Sintesi dell'intervista pubblicata su Terra e Vita Magazine 8

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Cavaliere (Molise): «Stiamo seminando il futuro dell’agricoltura» - Ultima modifica: 2020-03-04T10:33:31+01:00 da Simone Martarello

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