Provincia di Bolzano, un bazooka per l’agricoltura che riparte dopo il Covid-19

insetti alieni
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L’assessore all’Agricoltura Arnold Schuler spiega le misure adottate per aiutare in particolare i settori vitivinicolo, lattiero-caseario e florovivaistico, i più colpiti dalla pandemia

Nella fase di emergenza causata dal Covid-19 è emerso in tutta la sua importanza, il ruolo centrale del settore primario. Ma diversi comparti agricoli legati all’export e al turismo sono andati in crisi. Hanno inciso sulla domanda le chiusure prolungate del settore Horeca sul consumo di vini, di latte e derivati, per non parlare del comparto florovivaistico settore nel quale si sono dovute buttare larga parte delle produzioni invernali-primaverili.

Per fare il punto sulle iniziative a sostegno del settore avviate dalla Provincia di Bolzano abbiamo sentito l’assessore all’Agricoltura Arnold Schuler.

Covid-19
Arnold Shuler
Settore vino. Soffrono particolarmente i piccoli produttori. Quali le azioni di sostegno previste?

Stiamo elaborando, assieme agli interessati, delle misure per sostenere il settore vino che durante l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha subito la perdita del suo maggior acquirente, il settore turistico. La Giunta provinciale ha disposto diverse misure per poter garantire la disponibilità di capitali alle imprese.

Sono stati posticipati i termini di pagamento di diverse imposte e tasse provinciali e comunali, sono stati concessi prestiti agevolati ad imprenditori e liberi professionisti da 35.000 a 1,5 milioni di euro ed è stata concessa la sospensione fino a 24 mesi del pagamento della quota capitale relativa a mutui o finanziamenti leasing agevolati concessi dal fondo di rotazione per l’economia. Inoltre, la Giunta ha concesso sussidi a piccole imprese (fino a 5 addetti) interessate da perdite di fatturato che andranno da 3.000 a 10.000 euro. Ora, in un secondo momento, stiamo valutandole azioni di sostegno concrete per i settori particolarmente colpiti dalla crisi.

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Il comparto latte, formaggi e yogurt sta soffrendo per l’eccesso dell’offerta in rapporto alla domanda, e c’è il rischio che venga prolungato per decreto la vita del latte fresco. Sarebbe un dramma per le aziende altoatesine. Come si è mossa la Provincia?

Ci sono state diverse videoconferenze con le parti interessate e anche con rappresentanti dello Stato sulla tematica. La Provincia di Bolzano ha sempre sostenuto l’interesse dei centri di raccolta del latte e dei caseifici, mettendosi anche d’accordo con le cooperative per sostenere la commercializzazione regionale in un periodo difficile come quello degli ultimi mesi e per poter evitare prolungamenti in qualsiasi campo.

Un altro comparto in sofferenza è l’agriturismo. Quali le prospettive alla luce anche delle nuove normative emesse da Roma?

Le normative emesse dal governo per aiutare le attività colpite dal Covid-19 non sono state sufficienti per sostenere l’agriturismo. Un settore di crescente importanza negli ultimi anni. La Giunta provinciale ha siglato con gli istituti di credito e le cooperative di garanzia un piano per la concessione di crediti più consistenti. Anche le imprese agricole possono ottenere prestiti da 300.000 a 1,5 milioni di euro.

Inoltre, le aziende, che hanno avviato la loro attività prima del 23 febbraio 2020 e sono iscritte nel registro provinciale delle aziende agricole Lafis con un reddito dichiarato di 50.000 euro e introiti complessivi di al massimo 200.000 all'anno degli ambiti agriturismo e vendita diretta, possono fare richiesta di incentivi. Se l’introito minimo era di 10.000 euro per il 2019, e nel 2020 si è raggiunto almeno il 20% degli introiti 2019, e qualora abbiano subito nel 2020 una perdita di almeno il 20% degli introiti complessivi riferiti al 2019, il contributo concesso è di 5.000 euro.

Altro settore messo a dura prova dal Covid-19 è quello dell’ortoflorovivaismo. Sono previste misure di sostegno e quali le prospettive?

La Giunta ha definito criteri per incentivi anche per giardinieri con un reddito dichiarato di 50.000 euro e introiti complessivi di al massimo 400.000 euro. Aziende con un introito minimo per il 2019 di 20.000 euro, a patto che gli introiti raggiunti raggiungano almeno il 20% degli introiti 2019, e qualora abbiano subito nel 2020 una perdita di almeno il 20% degli introiti complessivi riferiti al 2019, possono richiedere contributi per 10.000 euro.

Provincia di Bolzano, un bazooka per l’agricoltura che riparte dopo il Covid-19 - Ultima modifica: 2020-06-08T14:59:08+02:00 da Simone Martarello

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