Assicurazioni, Asnacodi chiede modifiche al Pgra

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L'associazione dei Condifesa chiede al Masaf di accelerare l'approvazione del piano di gestione dei rischi in agricoltura per consentire l'apertura della campagna assicurativa

Revisione dell’articolo 2 riferito all’obbligo preventivo di sottoscrizione di una convenzione con Agea in capo alle compagnie di assicurazione, che rischia di bloccarne l’apertura. Aumento del valore in rischio assunto dal fondo Agricat, anche in considerazione del risultato atteso del 2023. Semplificazione dell'impianto complessivo con la necessaria però attenta verifica dei codici “prodotto” e l’individuazione di codici distinti per le produzioni dotate di sistemi di difesa attiva, con chiara elencazione specifica. Immediata definizione e pubblicazione degli standar value.

Introduzione di una minima aliquota di salvaguardia, evidentemente sensibilmente inferiore a quelle proposte, per tutti i prodotti e territori, anche in considerazione che il Pgra 2024 cambia sensibilmente le regole per la definizione della spesa ammessa a contributo e potrebbe generare situazioni impreviste. Infine, eliminazione dell’obbligo preventivo di osservazione e autorizzazione del Masaf per le polizze parametriche, in quanto comporterebbe l’impossibilità di commercializzarle per la campagna 2024.

Sono le modifiche al Pgra 2024 che Asnacodi Italia ha inviato al ministero dell'Agricoltura "per correggere alcune indispensabili condizioni ma nella logica di dare priorità a una veloce definizione e conseguente apertura della campagna" si legge in una nota dell'associazione nazionale dei condifesa. Le proposte indicate sono "senza impatto sulla spesa pubblica ma importanti per consentire una celere chiusura del confronto con le compagnie e la conseguente possibilità di dare indicazioni alle imprese e quindi di consentire un’immediata apertura della campagna, anche per rispetto agli agricoltori che già in questi giorni riscontrano nei propri frutteti le coltivazioni in fioritura" fa notare Asnacodi.

Sempre più eventi climatici estremi

«Nel 2023 ci sono stati ben 378 eventi estremi, in crescita del 22% rispetto al 2022. I risarcimenti pagati dalle compagnie nell’ambito delle polizze agevolate hanno superato i 750 milioni di euro – ha fatto notare il presidente di Asnacodi Italia Albano Agabiti –. Nell’ultimo trentennio sono triplicati i danni che accadono annualmente nel settore agricolo, dato confermato anche per tutti gli altri settori che comunque sono soggetti alle bizze del clima. Questa condizione descrive una chiara tendenza consolidata, sottostimata nella percezione, ma misurabile, che combinata con la ripresa vegetativa estremamente anticipata, preoccupa in questi giorni non poco le imprese agricole».

Una situazione che perdura e peggiora negli anni – fa notare Asnacodi – determinando un costante aumento dei tassi e un contestuale incremento dei valori assicurati, a fronte di un budget pubblico a sostegno delle polizze che è cresciuto in termini assoluti rispetto alla scorsa programmazione, ma in termini relativi non riesce a tenere il passo con l’importante incremento della spesa assicurativa in agricoltura. Una congiunzione che delinea nuove esigenze di attenzione nell’ottica della sostenibilità ed investimenti straordinari per conoscere, studiare soluzioni ed investire in pianificazione ed attuazione di strategie.

Al lavoro per trovare la quadratura del cerchio

Il sistema Asnacodi Italia-Condifesa e le organizzazioni professionali con tutti gli attori pubblici e privati del settore, sono al lavoro per trovare nell’ambito di un sistema integrato, soluzioni compatibili e concreti alle criticità emerse negli anni e per ridefinire la gestione del rischio in agricoltura. L'obiettivo principale, e più urgente, è di garantire progressivamente l'interoperabilità tra l’attuale sistema assicurativo agevolato, gli ormai conosciuti ed apprezzati fondi mutualistici e il nuovo fondo nazionale Agricat – si legge ancora nel comunicato –. Riteniamo indispensabile, e con la tecnologia oggi possibile, completare una matrice di indicatori per ogni ambito produttivo geolocalizzato che dia informazione di misura dell’efficienza rispetto al livello di protezione complementare che può determinare ogni azione del mix di soluzioni ottimali da attuare progressivamente.

«Il nostro sistema si sta lucidamente organizzando con un approccio progettuale innovativo ed una metodologia di lavoro da perseguire progressivamente – ha affermato il direttore Andrea Berti – studiata con il supporto di partner qualificati per essere efficiente, dinamica e per poter rafforzare il messaggio e le idee espresse convintamente negli ultimi anni nei momenti istituzionali, non sempre valorizzate dal legislatore e che rischiano di essere dallo stesso lette come motivo di nostra responsabilità, per essere parte dei protagonisti attuatori delle norme che di certo non possiamo scrivere».

Aprire la campagna assicurativa al più presto

La prima risposta – sottolinea Asnacodi – ben conoscendo la situazione degli agricoltori, però deve essere una responsabile, immediata apertura della campagna, per consentire da subito la protezione dalle bizze del clima; questa è la consapevolezza e il motivo dell’intenso operare dei Condifesa con la conseguente disponibilità a farsi carico di tutti i riscontri che stanno arrivando dagli agricoltori, attività fondamentale e distintiva che ha consentito al nostro paese di essere un esempio a livello europeo.

Assicurazioni, Asnacodi chiede modifiche al Pgra - Ultima modifica: 2024-03-07T11:42:11+01:00 da Simone Martarello

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