«Il veto di Polonia e Ungheria genera gravi incertezze sul bilancio agricolo»

Massimiliano Giansanti
Next Generation Ue e bilancio 2021-2027. Secondo Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, la decisione apre una crisi senza precedenti che tocca direttamente l’agricoltura con lo stallo della prossima Pac e anche del periodo di transizione. «Ma non significa che occorra rivedere l’accordo sugli stanziamenti attribuiti al settore primario»

 «La decisione dei governi di Polonia
e Ungheria apre una situazione delicata
e di grande incertezza».

Lo ammette Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, commentando il veto posto ieri dai rappresentanti diplomatici dei due paesi mitteleuropei sull’approvazione del bilancio dell’Unione per il periodo 2021-2027 e sul Next Generation Ue.

No alla tentazione di revisione

Però per Giansanti «ciò non significa che debba essere riaperta la discussione sull’intesa raggiunta a luglio dai capi di Stato e di governo della Ue. Assolutamente fuori discussione anche qualsiasi revisione dell’accordo relativo al bilancio agricolo».

Il problema è che la procedura di approvazione prevede l’unanimità degli Stati membri, senza la quale, in particolare, la Commissione europea non può procedere all’emissione di debito comune per far uscire l’economia dalla crisi innescata dalla pandemia.

I danni per le imprese agricole

«La situazione di incertezza tocca anche direttamente le imprese agricole - sottolinea Giansanti - Nel bilancio pluriennale sono fissati gli stanziamenti per il nostro settore fino al 2027. Non solo: senza il via libera al bilancio pluriennale non è possibile varare la proroga biennale delle regole in vigore, in attesa della riforma in discussione della PAC. Anche il bilancio 2021 dell’Unione non può essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio».

La soluzione nel confronto tra i Premier

«La crisi senza precedenti in atto richiede chiarezza, punti di riferimento e tempestività - puntualizza il presidente di Confagricoltura -. Ci auguriamo che dalla riunione in videoconferenza dei capi di Stato e di governo, in programma il 19 novembre, arrivi una soluzione e un messaggio di fiducia. Le decisioni prese al massimo livello politico devono essere applicate senza ritardi e senza revisioni al ribasso. È in ballo anche la credibilità nei confronti delle Istituzioni comuni».

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«Il veto di Polonia e Ungheria genera gravi incertezze sul bilancio agricolo» - Ultima modifica: 2020-11-17T20:40:32+01:00 da Redazione Terra e Vita

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