Approvato al Senato con modifiche il testo del Decreto legge “Cura Italia”.
La notizia buona per gli agricoltori cosiddetti hobbisti, ovvero coloro che non hanno attestati che ne possano certificare l’appartenenza alla categoria Ateco 01, è quella dell’accoglimento dell’emendamento n.105-2 presentato da alcuni parlamentari pentastellati e che ha come prima firmataria la senatrice pugliese Daniela Donno e sottoscritto anche dai colleghi Fabrizio Trentacoste, Iunio Valerio Romano, Ruggiero Quarto e Angela Bruna Piarulli.
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Il grimaldello del “rischio incendi”
«L’emendamento - chiarisce la senatrice Donno - dispone l’inserimento dello spostamento
presso i terreni interessati, anche fuori dal comune di residenza, quale esigenza comprovata ed urgente. La norma va inserita in un contesto geografico-metereologico ben preciso, tenendo conto che il rischio incendi rappresenta un pericolo costante e sempre più vicino con l’approssimarsi della stagione calda».
In pratica è stata prevista la possibilità di poter raggiungere i propri terreni, anche al di fuori del Comune di residenza, al fine di provvedere sia alla cura che alla pulizia di tutti i terreni sia per porre in essere misure fitosanitarie per le piante infette da Xylella o per prevenire gli incendi.
Raggiungere altri Comuni
Interessante è analizzare il testo dell’emendamento costituito da tre commi aggiuntivi al comma 1 dell’articolo 105 del D.L.18/2020 (che tra l’altro ha allargato al sesto grado di parentela la possibilità di prestazioni gratuite tra parenti).
Nel primo comma aggiuntivo (comma 1- bis) si offre la possibilità al proprietario, oppure al conduttore od al detentore, a qualunque titolo, di terreni infettati da organismi nocivi da quarantena, ed ai lavoratori dei soggetti appena elencati, di potersi spostare in maniera cadenzata in un comune differente a quello in cui si trovano per poter porre in essere tutte le misure fitosanitarie ufficiali oltre ad ogni altra attività prevista per i provvedimenti di emergenza fitosanitaria dovuta alla Xylella.
Cura e pulizia dei terreni
Con il secondo comma dell’emendamento (comma 1-ter) viene ampliato il novero di coloro che potranno raggiungere i propri terreni includendo anche chi non ha piante infette da Xylella.
Viene consentito al proprietario, al conduttore o al detentore, a qualunque titolo, ed ai loro lavoratori di raggiungere i terreni coltivati e non coltivati ubicati in un comune differente rispetto a quello in cui attualmente si trovano per provvedere alla cura ed alla pulizia dei detti terreni. È precisato che tale tipologia di intervento deve avere come finalità quella di evitare il rischio di incendio causato dalla mancata cura degli stessi.
E le potature?
A questo punto occorre effettuare alcune considerazioni.
La prima riguarda i possibili interventi potranno essere effettuati per la cura dei terreni e non sulle piante che si trovano sugli stessi. Questa riflessione si fonda sulla finalità riportata al comma 1-ter, in quanto il rischio di incendio derivante dalla mancata cura dei terreni deriva dalla crescita dell’erba nel terreno e non, ad esempio, dalla mancata potatura di un albero di ulivo, piuttosto che dalla mancata irrorazione della pianta.
Altra considerazione che sorge spontanea leggendo l’emendamento: l’hobbista potrà raggiungere il proprio terreno ubicato in un comune differente rispetto a quello suo di residenza per svolgere i lavori previsti dal comma 1-ter, ma non può portarsi in un terreno ubicato nel suo comune di residenza in quanto quest’ultima casistica non rientra nella casistica dell’ultimo comma dell’emendamento.
In pratica le attività previste ai commi 1-bis ed 1-ter dell’emendamento sono fatte rientrare “nei casi di comprovate esigenze lavorative, ovvero di assoluta urgenza, come le attività previste ai commi 1-bis ed 1-ter, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera b) del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 22 marzo 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale serie generale n.76 del 22 marzo 2020”.
Serve però il passaggio alla Camera
Ricordiamo che per la definitiva conversione in legge è necessario il passaggio alla Camera dei deputati. Chiaramente si spera, che subito dopo la tempestiva approvazione della norma siano emanate opportune circolari esplicative.
Io giorno di Pasquetta, considerando che gli altri giorni lavoro, mi sono recato nei terreni di mia proprietà proprio per verificare se i terreni erano stati correttamente lavorati, se c’era pericolo di incendi e se gli ulivi avevano bisogno di interventi fitosanitari precisando che sono titolare di di una azienda agricola e i frutti di tali terreni sono oggetto di vendita della mia azienda. Bene, i carabinieri, non curanti delle effettive motivazioni e che comunque erano in linea con il decreto in quanto sono un un’imprenditore agricolo, mi hanno multato con 373 euro di spiccioli. È una cosa giusta?
In attesa del passaggio alla camera gli hobbisti possono recarsi nei propri terreni per i lavori di pulitura? O bisogna aspettare il passaggio alla Camera? E la successiva pubblicazione sulla gazzetta ufficiale? Spero qualcuno mi possa rispondere… La regione Piemonte afferma che non si può fare…
In attesa del passaggio alla camera possiamo andare nei nostri terreni?
Oppure è indispensabile aspettare la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale?
Qualcuno può chiarirmi le idee?
Per tutti i gentili lettori alle prese con l’applicazione difforme dei decreti #IoRestoaCasa, che hanno ricevuto sanzioni o la cui attività lavorativa sia stata inibita dalle Forze dell’Ordine nonostante l’agricoltura sia considerata attività essenziale dall’Esecutivo, segnalo i numerosi successivi articoli con cui Terra e Vita si è occupata di questo tema e in particolare, nell’eventualità di dover ricorrere contro le sanzioni, l’articolo raggiungibile da questo link https://terraevita.edagricole.it/leggi-e-fisco/agricoltori-professionali-e-hobbisti-sanzionati-quali-chance-per-un-possibile-ricorso/