Debutta la nuova Pac, uno spezzatino per fare impresa

Nuova Pac
Angelo Frascarelli
Nell'editoriale del primo numero di Terra e Vita del 2023 Angelo Frascarelli spiega in poche parole come funziona la nuova Pac: rispetto al passato contributi più frazionati e la richiesta di un maggiore impegno da parte degli agricoltori per ottenerli

Il 2023 si apre con il debutto della nuova Pac. Tra gli elementi importanti c’è l’invarianza finanziaria. Per il periodo 2023-2027 l’Italia potrà contare su 7,325 miliardi di euro l’anno, una disponibilità simile a quella della programmazione precedente, anche se gli agricoltori non recuperano l’inflazione. Un risultato importante, se si considera il forte taglio delle risorse con cui era iniziato il negoziato nel 2018.

C’è poi la selettività dei sostegni. Si premiano i comportamenti virtuosi degli agricoltori dal punto di vista ambientale, tramite gli ecoschemi e una condizionalità rafforzata che introduce, in particolare, l’obbligo di rotazione colturale e il 4% di aree ed elementi non produttivi sul totale dei seminativi aziendali.

La nuova Pac prevede una ridistribuzione dei pagamenti per uniformarli, con un leggero aumento per le aziende di montagna e una diminuzione per quelle di pianura che oggi godono di un sostegno mediamente più elevato. La maggiore selettività è rivolta anche allo status degli agricoltori: sono previsti premi per i piccoli agricoltori (10% del budget) e per i giovani (2%). Altro elemento qualificante è l’aumento di 180 milioni di euro annui di risorse a favore dell’agricoltura biologica.

Editoriale di Terra e Vita 1/2023

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Preoccupa però l’elevata frammentazione degli interventi. Sono previsti 5 tipi di pagamenti con 5 ecoschemi e 18 pagamenti accoppiati, 5 sostegni settoriali (ortofrutta, api, olio d’oliva, vino e patate) e 76 di sviluppo rurale. Questo spezzatino da una parte è positivo, perché consente una politica più mirata alle varie esigenze dell’agricoltura italiana, ma aumenterà gli adempimenti amministrativi e burocratici.

La nuova Pac sosterrà il reddito, la produttività, la qualità, la transizione ecologica e l’innovazione. Rimane un sostegno di base, riformato con la convergenza graduale dei titoli. Ci saranno poi il pagamento redistributivo, il sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori e l’accoppiato. Inoltre, il reddito viene tutelato anche con un rafforzamento degli strumenti legati alla gestione del rischio tramite la novità del fondo mutualistico nazionale per gli eventi catastrofali e con l’incremento di risorse a 730 milioni di euro.

La produttività viene perseguita tramite il sostegno accoppiato, gli investimenti, le misure di innovazione del II pilastro e gli incentivi alle filiere. La qualità è premiata con l’ecoschema 1 e gli interventi del II pilastro. Premiata anche la transizione ecologica, tramite la condizionalità rafforzata e gli ecoschemi nel I pilastro, gli interventi agro-climatico-ambientali (Aca) e le misure di innovazione finalizzate alla riduzione degli input nel II pilastro. Nella Pac entra anche il tema del lavoro con la condizionalità sociale.

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Più che in passato, la Pac 2023-2027 persegue contemporaneamente più obiettivi: di carattere economico, ambientale e sociale, risultando molto più efficace per l’accettabilità e la giustificazione politica. Il carattere multi-obiettivo è la vera forza della Pac, non solo per gli agricoltori, ma per l’intera collettività. È un errore desiderare una Pac come politica economica. Sarebbe l’anticamera della sua fine. Come è errato pretendere una Pac finalizzata solo alla sostenibilità, senza mirare alla vitalità economica dell’impresa.

La nuova Pac genera una diminuzione del sostegno per alcuni agricoltori e un aumento per altri. Per ogni contributo chiede una contropartita (ad es. rotazione, aree non produttive, riduzione antibiotici, impegni ambientali e sociali). Gli agricoltori devono valutare ogni tipo di sostegno per comprendere se conviene aderire in funzione dei vincoli associati. Devono scegliere se aderire agli ecoschemi o alle misure del II pilastro o se aderire al pagamento di base con i nuovi impegni della condizionalità rafforzata. Gli agricoltori non devono inseguire i pagamenti, altrimenti la Pac diventa una droga che distrae dall’obiettivo: fare reddito con una chiara strategia aziendale, che utilizza ogni euro della Pac, ma non si adagia su di essa.


di Angelo Frascarelli
coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Edagricole

Debutta la nuova Pac, uno spezzatino per fare impresa - Ultima modifica: 2023-01-04T10:39:17+01:00 da K4

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