Cso, esempio di aggregazione e valorizzazione dell’ortofrutta

    Cso Italy
    Nato nel 1998 come tavolo comune dell’ortofrutta italiana, aggregatore di innovazione e di strategie per far fronte ai problemi del settore, il Centro Servizi ortofrutticoli festeggia oggi i suoi primi 25 anni di attività

    Il Cso Italy – Centro Servizi Ortofrutticoli ha festeggiato oggi i suoi 25 anni di attività con un evento al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara in presenza di molti attori del settore ortofrutticolo emiliano-romagnolo e di alcuni rappresentati delle Istituzioni: il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, il parlamentare europeo Paolo De Castro, l’AD di Conad Francesco Pugliese, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, all’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, all’assessore comunale Andrea Maggi.

    «Negli anni - ricorda il presidente di Cso Paolo Bruni - abbiamo associato le principali realtà della produzione ortofrutticola italiana e della filiera, le abbiamo coinvolte in progetti di ambito europeo, abbiamo organizzato la loro presenza collettiva alle principali fiere mondiali, abbiamo promosso azioni comuni che hanno rappresentato e rappresentano un esempio straordinario di concreta aggregazione del settore. Un quarto di secolo speso al servizio di un comparto di valore strategico per l’agroalimentare e quindi per l’economia del nostro Paese, comparto che oggi richiede, nelle more di una contingenza interna e internazionale difficile, un impegno ancora più forte a cui il Cso è pronto e preparato».

    Cso ItalyUn motivo d’orgoglio per la citta di Ferrara

    «È un orgoglio per la città di Ferrara avere all’interno del proprio territorio un così importante centro di servizi ortofrutticoli – afferma Maggi. Ferrara rappresenta il 20-25% della produzione nazionale di pere. Una riflessione importante sull'economia del nostro territorio è quella che sta diminuendo in maniera progressiva e sempre più rapida le aree destinate alla coltivazione delle pere: dagli 8700 ettari coltivati a Ferrara nel 2018 siamo passati a 6700 nel 2022 (-23%). E pare anche che quest'anno gli espianti abbiano superato la quota storica degli ultimi 4 anni. Questi sono dati che preoccupano anche i cittadini e l’amministrazione comunale, oltre che naturalmente i produttori. I problemi ci sono: cambiamento climatico, nuovi patogeni, difficoltà nel trovare nuovi mercati, calo dei consumi. Tre possono essere le strade suggerite dall’amministrazione comunale: continuare a investire sulla ricerca scientifica, dare un aiuto agli agricoltori, investire sempre di più sulla comunicazione per attrarre nuovi mercati».

    Farm to fork, Nbt, Igp al centro dell’attenzione

    Marco Salvi, presidente Fruitimprese, fa appello a Paolo De Castro su tre questioni: revisione della Farm to Fork che impone all’Italia una riduzione del 62% degli agrofarmaci che porterà a una calo delle produzioni ortofrutticole europee costringendo a importare la quota mancante per soddisfare la domanda da Paesi terzi alle loro condizioni; sbloccare la questione Nbt per poter sopperire alla riduzione della chimica e, infine, sostegno economico alle produzioni Igp.

    «L’agricoltura è vittima di attacchi mediatici continui che non possono fare altro che influenzare la politica – risponde De Castro. L’opinione pubblica è che il settore agricolo non faccia abbastanza per la riduzione della chimica e la tutela dell’ambiente. Quello stesso settore che dall’introduzione della lotta integrata ha ridotto del 35% l’impiego di fitofarmaci. Sul piano politico ci stiamo battendo per fornire agli agricoltori delle alternative agli agrofarmaci, in tal senso aspettiamo a giugno, finalmente, la proposta legislativa sulle Nbt. Nella stessa direzione va il voto contrario dato alla direttiva sulle emissioni che includeva la zootecnica nelle emissioni industriali. Ma parallelamente è necessario comunicare e spiegare al pubblico l’impegno e la professionalità degli agricoltori italiani».

    Un piano di rilancio del settore ortofrutticolo

    Il secondo appello arriva da Davide Vernocchi, coordinatore ortofrutta dell’Alleanza delle Cooperative: «Dopo quattro anni di calamità (gelate, siccità, insetti) con perdite produttive considerevoli, l’ortofrutticoltura, e l’agricoltura in generale, è vista come causa dell’inflazione, come fonte di inquinamento ambientale e spreco d’acqua, come causa dello sfruttamento della manodopera. Cosa possono fare le Istituzioni per dare speranza e futuro al settore?

    Non ha tardato ad arrivare la risposta di Alessio Mammi: «L’ortofrutta è un patrimonio della nostra regione sotto vari punti di vista: economico, sociale, per la salute umana e per l’ambiente. Un settore tanto irrinunciabile quanto afflitto dalla difficoltà: concorrenza di mercato, cambiamento climatico ed emergenze fitosanitarie (solo per citarne alcune: cimice, ferretto, maculatura bruna, ralstonia del pomodoro, flavescenza dorata della vite). Questa deve essere una consapevolezza della politica. L’altra consapevolezza deve essere quella di avere come obiettivo primario quello di assicurare all’agroalimentare italiano un futuro produttivo e da protagonista. Per questo va urgentemente messo in campo un piano di rilancio. Tra gli interventi prioritari, alcuni di questi già in atto, ricordiamo: assicurare la produzione, continuare a investire in tecnologie (in ER quasi 20 milioni di euro per impianti antibrina, reti anticimice ecc.), nuove varietà e nuove tecniche di breeding a supporto, investire sulla gestione dell’acqua (destinati 700 milioni di euro in ER), sostenere la ricerca, interventi per la competitività delle imprese (es. strumenti di gestione del rischio) e interventi per ridurre il costo del lavoro.

    Cosa fa il Cso Italy

    Cso Italy, fondato nel 1998, è una realtà unica in Italia che associa molte delle aziende italiane leader nella produzione e nella commercializzazione dell’ortofrutta nazionale. Completano la gamma degli associati importanti aziende specializzate in diversi ambiti della filiera ortofrutticola, dal packaging, alla logistica, alla lavorazione, ai macchinari, alla distribuzione. La mission di CSO Italy è fornire servizi utili agli associati per migliorare e rendere sempre più efficiente e competitiva l’ortofrutta italiana e la sua filiera, attraverso la sinergia tra operatori.

    Cso Italy
    Il gruppo di Cso Italy
    Cso, esempio di aggregazione e valorizzazione dell’ortofrutta - Ultima modifica: 2023-04-28T17:59:08+02:00 da Sara Vitali

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