Acqua e sviluppo sostenibile, futuro a rischio

sviluppo sostenibile
Produrre di più ma con meno risorse idriche, una sfida possibile solo se si riusciranno a elaborare piani efficaci per la gestione dei bacini idrografici. E se riusciremo ad adottare politiche significative contro lo spreco di acqua e cibo

Con la prima direttiva quadro sulle acque, adottata nel 2000, l’Unione europea ha di fatto sancito la necessità di un approccio trasversale al problema, da affrontare sul territorio dell’Unione alla scala di bacino idrografico e non più a livello locale.

Il piano di salvaguardia della risorsa, promosso dalla direttiva, è orientato alla pianificazione e alla gestione, in modo da migliorarne il livello qualitativo e la disponibilità negli anni a venire.

La direttiva ha creato le condizioni per nuove direttive, che con cadenza periodica e sulla base delle risultanze della precedente, delineano il nuovo quadro che dovrebbe orientare le politiche degli Stati membri sul tema dell’acqua.

La lettura dei report prodotti dall’Agenzia Europea dell’Ambiente diventa istruttiva se il confronto tra i risultati ottenuti e quelli attesi viene proiettato su un arco temporale piuttosto lungo e, al tempo stesso, contestualizzato con le dinamiche in atto a scala globale.

Per l’Ue è rilevante che tutte le acque siano in buone condizioni e che gli Stati membri agiscano con l’elaborazione di piani di gestione dei bacini idrografici che prevedano un servizio idrico integrato pertinente con gli obiettivi. Il report 2018 dell’Agenzia europea dell’ambiente riporta però che quanto prefissato per il 2015 dalle precedenti direttive non è stato raggiunto, con l’agricoltura che figura tra le cause dell’insuccesso all’ombra dei cambiamenti climatici in atto. L’impatto delle attività produttive sul clima è diventato centrale nelle analisi di sostenibilità.

L’uso delle risorse, acqua ed energia in particolare, diventa quindi determinante in una prospettiva di sviluppo sostenibile, che non riguarda più soltanto l’Europa, ma tutti i Paesi della Terra. Le azioni dell’Ue sull’ambiente finiscono quindi per integrarsi nei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile globale, lanciati dall’ONU nel 2015 e recepiti dai Paesi membri.

Sette obiettivi coinvolgono l’acqua in maniera più o meno diretta e, tra questi, ci sono l’eliminazione della povertà e della fame. Si chiede di creare politiche ambientali che supportino innovazioni multidisciplinari capaci di migliorare la produttività delle risorse in maniera sostenibile rispetto al clima. Quanto all’acqua, ne sarà destinata sempre meno all’agricoltura e la cosa può sembrare inconcepibile se si considera che nel giro di tre decenni la popolazione mondiale crescerà di un paio di miliardi di individui, cioè tutta la popolazione che abitava il Pianeta un secolo fa.

Oggi la produzione alimentare globale sarebbe sufficiente per 12 miliardi di persone, ma il cibo prodotto su quasi il 30% delle terre coltivate è perso già a partire dal campo o sprecato successivamente.

In termini di impatto sul clima, questo corrisponde a emissioni di gas serra simili a quelle prodotte dal trasporto mondiale su strada, mentre la quantità di acqua che è servita per produrre il cibo non consumato ammonta a circa 270 km3, un gigantesco spreco non imputabile all’irrigazione al campo che, a questo punto, meriterebbe un approccio all’efficienza meno ossessivo. Rimane l’impressionante disuguaglianza nell’accesso al cibo, di cui ancora oggi soffrono oltre 800 milioni di esseri umani, nonostante l’esubero delle produzioni alimentari. Lo stesso vale per le limitazioni dell’accesso all’acqua, a cui può avere contribuito l’affermazione che l’acqua è un bisogno e non un diritto. Non c’è quindi da stupirsi se per i prossimi dieci anni le crisi idriche rappresenteranno la quinta causa di rischio per entità dell’impatto che potranno provocare.

Graziano Ghinassi, Dipartimento Gesaaf - Università di Firenze
graziano.ghinassi@unifi.it

Editoriale pubblicato su Terra e Vita

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Acqua e sviluppo sostenibile, futuro a rischio - Ultima modifica: 2019-05-23T10:00:20+02:00 da K4

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