L’utilizzo di prodotti di sintesi per il diserbo ha contribuito ad aumentare la produttività delle superfici agricole, con conseguenti ritorni economici rapidi e sicuri. Tuttavia, queste strategie hanno un impatto negativo sulla salute del suolo e riducono la biodiversità complessiva dell’agroecosistema. Inoltre, i principi attivi utilizzati possono scatenare i cosiddetti fenomeni di resistenza, rendendo inefficaci i trattamenti nel lungo termine.
Il bilancio, dunque, è negativo per gli effetti nocivi nei confronti dell’ambiente e di tutte le componenti che ne fanno parte.
Alla luce degli enormi consumi di erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di fitofarmaci più venduti nell’Unione Europea, e in linea con la Direttiva 2009/128/CE sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi, per cui non sono stati fatti grandi passi avanti, è nato Oper8, un progetto internazionale che ha visto coinvolti otto gruppi operativi (organizzazioni agricole, istituzioni accademiche e gruppi di ricerca) distribuiti in sette paesi (Svezia, Lettonia, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, Grecia).
L’obbiettivo di Oper8 è quello di proporre soluzioni alternative al diserbo chimico. In questo contesto grande importanza ha avuto la cooperazione tra paesi e la condivisione delle proprie esperienze e delle tecnologie sviluppate dai diversi gruppi operativi.
Neutralizzare le infestanti con la tecnologia laser a luce blu
I laser possono rappresentare un’alternativa valida ed efficace al diserbo manuale e/o chimico. Secondo alcuni studi condotti in laboratorio e in pieno campo, infatti, si sono dimostrati particolarmente utili nell’eradicazione delle infestanti.
Sulla base di questi presupposti è stata messa a punto Weedbot Lumina, un sistema di diserbo di precisione per le colture orticole.
La macchina, azionabile tramite un generatore a presa di forza, è in grado di individuare, con precisione millimetrica e a partire dalle prime fasi di crescita, le erbe infestanti. Queste ultime, grazie alla tecnologia a luce blu, vengono distrutte, o perlomeno ridotte in maniera cospicua.
Una soluzione efficace, economica e sostenibile. Lumina, infatti, non disturba il terreno e possiede una discreta velocità (600 m/h); inoltre, ha una larghezza operativa di 6 m, ed è capace di lavorare in ogni condizione meteo, di giorno e di notte, tra le file e dentro la fila.
Diserbo e semina all-in-one con Farmdroid
Innovativa anche la tecnologia proposta da Farmdroid, un’azienda danese che, sin dagli esordi, ha sempre annoverato tra i propri valori quello della sostenibilità ambientale.
Farmdroid FD20, un modello di robot autonomo alimentato a pannelli solari e monitorabile da remoto tramite app, è la loro nuova tecnologia all-in-one.
L'obbiettivo? Garantire ai produttori una riduzione dei costi di semina e diserbo.
Questo strumento, infatti, è in grado di seminare e, al contempo, dopo aver memorizzato nel proprio database la posizione di semina, di diserbare meccanicamente, nella fila e tra una pianta e l’altra, fino a 2 cm di profondità e con precisione millimetrica.
L’alimentazione tramite energia solare permette di ridurre a 0 le emissioni di CO2, con un’autonomia che varia dalle 18 alle 24 ore di lavoro continuo, a seconda delle condizioni atmosferiche. La velocità di lavoro (950 m/h) consente di coprire fino a 6,5 ettari in un giorno.
- Leggi anche: Con i robot del diserbo la strategia è integrata
Robot autonomi per una viticoltura più efficiente
Anche nel mondo della viticoltura non sembra difficile la strada della sicurezza e della sostenibilità. Non mancano, infatti, soluzioni ad hoc sviluppate in risposta alle esigenze del settore; prima tra tutte, la necessità di uno strumento di precisione automatizzato che semplificasse le operazioni e riducesse i tempi e i costi della manodopera, ma che allo stesso tempo affinasse la tecnica di diserbo.
Tra le novità più all’avanguardia spicca Ted (Naio Technologies), un robot elettrico scavallante totalmente automatizzato, ad azione meccanica, dotato di un’autonomia di 8 ore. Da menzionare anche Exxact – Robotic traxx, sempre scavallante ma a motore termico. Un compromesso ideale tra potenza e leggerezza: velocità di 6 km/h, 1800 kg e 18-20 ore di autonomia, per una lavorazione completamente automatizzata, che garantisce una compattazione minima del terreno.
Ultimo, ma non per importanza, Bakus di Vitibot, azienda che sin dagli esordi si è posta come obbiettivo quello di aiutare i produttori a migliorare i propri vigneti con soluzioni di ultima generazione. Bakus, frutto di un costante lavoro di impegno e ricerca, è un robot elettrico scavallante driverless che risponde alle problematiche ambientali ed economiche proponendo sul mercato due modelli:
- Bakus - P75S, per viti strette (W 0.60 m x H 1.75 m)
- Bakus - P75L, per viti larghe (H 2.20 m x W 0.80 m)
Stessa performance, dimensioni differenti a seconda dell’impianto.
Dopo una mappatura dell’impianto tramite tecnologie di navigazione all’avanguardia (GPS e sensoristica avanzata), la macchina è operativa e può lavorare in autonomia fino a 10-12 ore.
Soluzioni, quelle nate nel contesto di Oper8, da cui emerge una convergenza d’intenti, una challenge comune.
L'obbiettivo: dare ai produttori una risposta concreta ed economica a tutti i problemi cui le sfide ambientali ci pongono di fronte.
Queste soluzioni possono essere adottate anche da aziende non biologiche, ed alternate al diserbo chimico per un’agricoltura all’insegna della sostenibilità.