Oleaginose, sui mercati torna l’incertezza

soia
Dopo mesi di rialzi ora la domanda in calo e l’offerta abbondante frenano le quotazioni. Per il futuro da valutare le variabili meteo e costi energetici

Dopo mesi di forte tensione e quotazioni alle stelle, la recente evoluzione del rapporto tra utilizzi (in calo) e disponibilità (in aumento) sta orientando il mercato delle oleaginose verso una stagnazione dei prezzi che cedono terreno. A condizionare ancora di più il panorama gioca come fattore di rilievo la volatilità dei mercati azionari e quella del prezzo degli idrocarburi, con il petrolio in rapida discesa per l’avvicinarsi della recessione.

Osservando l’andamento della soia, la prospettiva torna a essere “bullish” (o di tensione) stante la sensibile correzione al ribasso delle stime produttive in Usa e un altrettanto inatteso calo delle scorte; unici fattori distensivi restano la domanda asiatica (Cina), tutta da verificare alla luce della recrudescenza pandemica, la pressione dell’offerta Argentina, dove una revisione tariffaria agevola l’esportazione, e il miglioramento climatico in Brasile, con graduale ritorno a condizioni agro-vegetative nella media. In parallelo alla soia e ai crescenti dubbi sulle sue dinamiche a livello commerciale, notiamo che il “palma” sta subendo l’effetto ribassista di scorte in aumento in Indonesia a Malesia, con quest’ultima che torna ai livelli di massima disponibilità del 2019/20, a fronte di un trend della domanda in progressiva contrazione.

L'andamento del prezzo delle oleaginose

oleaginoseA completare il quadro la colza che, grazie a raccolti molto favorevoli in Canada, Australia e Ucraina, da alcune settimane è attesa dare un’ulteriore spinta ribassista al comparto delle oleaginose grazie a una disponibilità combinata di questi tre Paesi di oltre 16 mln/t (prossima al record del 2020/21). I riflessi sulle nostre piazze e più in generale in Europa, sono da monitorare con attenzione in quanto il cocktail tra una supply-demand ancora positiva (fatta salva la soia), si lega con il ben noto problema energetico che potrebbe apportare addizionali riflessi peggiorativi se il costo di trasformazione da granella a oli vegetali toccasse livelli da suggerirne (anche se temporaneamente) l’arresto produttivo.

Di certo il panorama è cambiato soprattutto a livello macroeconomico, ma prima di ratificare la definitiva inversione ribassista, derivante dall’ampia disponibilità di prodotto a fronte di una domanda latitante, sarà determinante capire come si completeranno le semine in Sudamerica (siccità in Brasile) anche alla luce del fenomeno de La Niña che nei prossimi mesi condizionerà l’agricoltura vernina nell’Emisfero Nord, Europa e Italia incluse.

Oleaginose, sui mercati torna l’incertezza - Ultima modifica: 2022-09-15T16:03:50+02:00 da K4

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