Allevamenti nel mirino di Bruxelles.
Secondo le indiscrezioni del web magazine Euractiv la strategia europea per la riduzione delle emissioni industriali di gas serra (leggi qui per approfondire) potrebbe infatti colpire tre volte più del previsto gli allevamenti di suini e quasi quattro volte di più allevamenti di pollame rispetto a quanto dichiarato in precedenza a causa dell'uso di set di dati obsoleti risalenti al 2016. Nell’articolo l’autrice Natasha Foote fa riferimento a un documento della Commissione non ancora pubblicato.
Un documento riservato
Il documento, presentato dal servizio Ambiente della Commissione europea (DG ENV) al gruppo di lavoro sull'ambiente del Consiglio Ue del 30 gennaio, offrirebbe una panoramica sullo stato di avanzamento della proposta di direttiva sulle emissioni industriali (IED).
La proposta di revisione della direttiva, presentata dall'esecutivo dell'UE nell'aprile 2022, (ne abbiamo parlato qui) mira a ridurre le emissioni nocive provenienti dagli impianti industriali, il cui campo di applicazione viene ampliato per includere alcuni dei più grandi allevamenti di bestiame dell'UE.
Base statistica obsoleta
La presentazione trapelata dimostra che i dati utilizzati come base per l'attuale proposta, compresa la controversa soglia per le "unità di allevamento" (ULS), il punto in cui le aziende agricole saranno definite "industriali" e quindi penalizzate ai sensi della direttiva proviene da un' obsoleta indagine sulle aziende agricole di Eurostat che risalirebbe al 2016.
Questa indagine, che fornisce informazioni sulle dimensioni e sul numero di aziende agricole nell'UE, è stata utilizzata come riferimento per la valutazione d'impatto della Commissione e per raggiungere la soglia di 150 UBA proposta dalla Commissione.
Le cifre effettive
Calcolato in questo modo, le stime dell'impatto di questa cifra proposta si attestano al 18% degli allevamenti di suini, al 15% degli allevamenti di pollame e al 10% degli allevamenti di bovini, comprese carni bovine e lattiero-casearie, per una media complessiva dell'UE del 13% del bestiame produzione.
Se si fa invece riferimento ai dati più recenti del 2020, la percentuale di allevamenti interessati salirebbe al al 61% per i suini e al 58% per gli allevamenti di pollame. I bovini, invece, aumentano solo del 2,5% al 12,5%.