Giovani agricoltori, dalla manovra segnali positivi per la categoria

Francesco Mastrandrea
Il presidente Anga (Associazione nazionale giovani agricoltorii) Francesco Mastrandrea indica le cose apprezzabili della manovra. E indica dove migliorare

Fare l’imprenditore agricolo è una scelta importante, oggi più che mai. Essere agricoltore significa lavorare in un settore che vive, subisce e stimola numerosi cambiamenti per una produzione, il cibo, che coinvolge tutta la popolazione mondiale.

Editoriale di Terra e Vita 36

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Tutti i ragionamenti e le valutazioni di ampio respiro sulle azioni collegate al mondo agricolo dovrebbero partire da quest’assunto e dovrebbero quindi cercare di mettere in risalto la strategicità del comparto, soprattutto per quanto riguarda i giovani imprenditori agricoli che, inevitabilmente, tra 30 anni, lavoreranno in condizioni (ambientali, sociali, economiche) totalmente diverse rispetto a oggi per via dei mutamenti sempre più veloci di pratiche ed equilibri.

Innovazione e sostenibilità

Dalle notizie che ci arrivano sulla manovra finanziaria del 2019 e da quello che sarà il collegato Agricolo non posso che esprimere soddisfazione sull’operato del ministro Teresa Bellanova che sta dimostrando attenzione ai bisogni dei giovani agricoltori lavorando su argomenti come innovazione e sostenibilità, tematiche cruciali che la nostra associazione porta avanti da tempo.

Apprezziamo in particolare:

  • la proroga dell’esenzione ai fini Irpef dei redditi dominicali e agrari per i terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali;
  • il sostegno alle imprese colpite da cimice asiatica attraverso l’incremento della dotazione del “Fondo di solidarietà nazionale interventi indennizzatori”;
  • i mutui a tasso zero fino a 300.000 euro per sostenere l’imprenditoria femminile
  • la decontribuzione per 24 mesi per i giovani che avviano un’impresa agricola, per incoraggiare il ricambio generazionale in agricoltura.

«Non possiamo fermarci qui»

La strada percorsa è corretta e segue quelli che sono i nostri obiettivi. Ma diciamo con atteggiamento collaborativo che non possiamo fermarci qui.

Il giovane imprenditore agricolo è protagonista della rivoluzione tecnologica che sta cambiando il settore più antico e, come detto sopra, il più importante per la maggior parte della popolazione mondiale. I nostri imprenditori sono pronti per competere su un mercato globale mantenendo quel valore del Made in Italy che ha contraddistinto i nostri predecessori nella scala generazionale degli imprenditori agricoli.

Unendomi alla richiesta della nostra Professionale, come presidente dei giovani di Confagricoltura, chiedo al Ministro e ai suoi collaboratori di proseguire sugli incentivi per favorire l’accesso al credito ai giovani imprenditori, sugli investimenti in tecnologia che supportino la produttività e la qualità (l’apertura e l’estensione del credito d’imposta a tutte le imprese agricole che investono in beni strumentali nuovi potrebbe essere una chiave di spinta) e, soprattutto, su pratiche meno onerose e burocratizzate per il passaggio generazionale e l’affiancamento (es. iscrizione nella gestione previdenziale e assistenziale per l’agricoltura in qualità di familiari coadiuvanti che prestino la loro attività di lavoro in azienda).

Una via chiara e strategica

I nostri giovani agricoltori vogliono una via chiara e strategica capace di collegarli a un’economia di mercato globalizzata che sta diventando sempre più dura, ma che - numeri alla mano - non hanno paura di percorrere.

Giovani agricoltori, dalla manovra segnali positivi per la categoria - Ultima modifica: 2019-11-29T09:00:44+01:00 da K4

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