Da Novixgen nuove prospettive di sviluppo per l’olivicoltura italiana

    novixgen olivicoltura
    Questo progetto di ricerca, finanziato dal Masaf e coordinato dal Crea, le vuole promuovere puntando alla valorizzazione della biodiversità e alla selezione di materiale genetico d’olivo tollerante/resistente a Xylella fastidiosa. Realizzerà anche azioni mirate a prevenire il possibile impatto sulla viticoltura

    Il recupero e la caratterizzazione di materiale genetico con potenziali tratti di resistenza/tolleranza a Xylella fastidiosa subsp. pauca ST53 sul territorio infetto, la realizzazione di incroci controllati, il reperimento di altro materiale genetico interessante come fonte di valutazione e studio dei meccanismi di resistenza/tolleranza al batterio da parte dell’olivo. Sono gli obiettivi di Novixgen (Nuove prospettive di sviluppo per l’Olivicoltura italiana attraverso la valorizzazione della biodiversità e la selezione di materiale GENetico d’olivo tollerante/resistente a Xylella fastidiosa e azioni mirate a prevenire il possibile impatto sulla Viticoltura), un progetto di ricerca triennale (2003-inizio 2006) finanziato dal Masaf e coordinato dal Crea, che è stato ufficialmente presentato a Roma nella sede centrale del Crea, alla presenza del commissario Crea Mario Pezzotti e del Sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra.

    Novixgen valorizza la biodiversità dell'olivicoltura italiana

    Per favorire la resilienza dell’olivicoltura italiana ai patogeni alieni, primo fra tutti Xylella fastidiosa, ha introdotto Pezzotti, il Crea mette in campo, con il progetto Novixgen, sette dei propri centri di ricerca (Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura; Agricoltura e Ambiente; Difesa e Certificazione; Foreste e Legno; Genomica e Bioinformatica; Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari; Viticoltura ed Enologia).

    «Il programma di lavoro consiste nel valorizzare, con sperimentazioni innovative, le preziose risorse genetiche autoctone italiane, in particolare in Puglia, nella zona infetta. Gli studi di interazione pianta/patogeno verranno condotti in diversi ambienti (pieno campo, screenhouse e in vitro). Nello stesso tempo vogliamo promuovere lo sviluppo di aziende competitive sul fronte della qualità e delle tecnologie avanzate».

    Studi condotti anche in pieno campo a Monteroni di Lecce

    La zona infetta da Xylella verrà monitorata e campionata per selezionare materiale genetico utile alla definizione del livello di infezione e di tolleranza/resistenza genetica nel lungo periodo.

    «Ma la novità assoluta del progetto – ha sottolineato Elena Santilli, ricercatrice Crea OFA e coordinatrice del progetto Novixgen – saranno gli studi condotti in campo presso l’Azienda Crea Podere Sant'Anna di Monteroni di Lecce, che si affiancheranno a quelli più tradizionali sulle inoculazioni controllate in serra. Dagli uni e dagli altri ci aspettiamo nuove conoscenze sui meccanismi di interazione ospite-patogeno, cioè olivo/Xylella fastidiosa spp. pauca ST53)».

    Inoltre, ha aggiunto Giuseppe Corti, direttore di Crea Agricoltura e Ambiente, «grazie all’impiego di tecniche di analisi all’avanguardia, verranno individuati i tratti della pianta coinvolti nella risposta di difesa al batterio, identificandone i marcatori associati alla resistenza/tolleranza e valutandone la loro ereditarietà. Infine il germoplasma olivicolo tollerante/resistente a Xylella fastidiosa selezionato integrerà le due varietà attualmente autorizzate dalla Regione Puglia al reimpianto, Leccino e FS17. Tali varietà ridurranno l’impatto ambientale dovuto ai trattamenti fitosanitari obbligatori e miglioreranno la sostenibilità ambientale ed economica delle aziende produttrici degli areali rientranti nella zona infetta».

    Un approfondimento sulla viticoltura

    Novixgen dedica un approfondimento alla viticoltura, poiché la vite viene attaccata da Xylella fastidiosa subsp. fastidiosa (malattia di Pierce), ha infine ricordato Riccardo Velasco, direttore Crea Viticoltura ed Enologia. «Studierà in particolare l’analisi dei meccanismi di resistenza nella Vitis vinifera e l’incremento della resilienza della viticoltura all’impatto della Xylella fastidiosa. Tre saranno i percorsi di ricerca: studio delle risposte metaboliche e molecolari di genotipi di Vitis spp. suscettibili o resistenti a Xylella; avvio di uno specifico programma di breeding per inserire i loci genici di resistenza nelle varietà di interesse del panorama viticolo italiano; studio del microbioma associato a diversi tessuti e in particolare al legno: verranno identificati microrganismi potenzialmente utili nella resistenza/tolleranza diretta e/o indiretta a Xylella».

    Da Novixgen nuove prospettive di sviluppo per l’olivicoltura italiana - Ultima modifica: 2023-07-20T17:11:46+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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