Fondazione Mach, 145 anni di ricerca e formazione

Andrea Segrè nel quadriportico del monastero degli Agostiniani di San Michele all’Adige, nucleo originario della Fondazione E.Mach
Alla vigilia di un anniversario storico parla il presidente Andrea Segrè: «Il punto di forza della realtà trentina è il giusto equilibrio fra tradizione e innovazione, coniugato con l’attenzione al territorio e l’apertura internazionale»

Sono poche le realtà italiane ancora operative che possono vantare quasi un secolo e mezzo di storia. La Fondazione Edmund Mach (FEM) è una di quelle. E si appresta a festeggiare il proprio 145 anniversario con una vitalità e una forza invidiabili. Descritte dall’attuale presidente, il docente universitario Andrea Segrè.

I campi e le strutture della cittadella di San Michele all'Adige

Tre secoli, due millenni di attività

È la capacità di adattarsi o la solidità il segreto della longevità della Fondazione Mach, ex Istituto Agrario di San Michele all’Adige?

Il segreto della longevità di questo istituto è nella sua missione, intrapresa nel 1874 dal fondatore Edmund Mach e continuata con successo nei decenni seguenti, che si basa sul giusto equilibrio fra tradizione e innovazione, ma anche fra attenzione al territorio e apertura internazionale. Queste caratteristiche costituiscono il punto di forza della Fondazione che è sempre stata in grado di rispondere in modo efficace al mutare del contesto economico e sociale, dando risposte adeguate ai tempi. Non solo la capacità di adattarsi, ma anche la solidità della preparazione dei suoi ricercatori, tecnici e docenti ha però permesso alla Fondazione di rimanere efficace nel tempo.

Porte aperte a Maso Spagolle, in Valsugana. Azienda Bio gestita da Fondazione Edmund Mach per la sperimentazione e il trasferimento tecnologico

L'impulso sul territorio

In questi 145 anni l’agricoltura del Trentino è passata dall’essere marginale e scarsamente produttiva (depressa) al diventare un esempio trainante dal punto di vista economico, organizzativo e pure culturale. Qual è il ruolo di FEM in questo?

Molti fattori hanno contribuito probabilmente a fare dell’agricoltura trentina un esempio vincente, tra questi il sinergismo tra ricerca, sperimentazione, trasferimento tecnologico e formazione ha però giocato un ruolo chiave.

Un altro punto di forza del sistema è stato quello di concentrarsi non solo sull’aspetto economico, ma considerare anche il rispetto per l’ambiente, il benessere sociale e il patrimonio culturale del territorio.

Ciò significa impegnarsi non solo nell’ambito agroalimentare, ma anche in quello ambientale, La Fondazione è divenuta oggi il primo centro italiano “One Health”, il che significa considerare la salute globale del sistema, cioè di piante, animali, ambiente e di conseguenza dell’uomo.

La nostra istituzione, negli ultimi 145 anni ha accompagnato il Trentino in un percorso di crescita e valorizzazione del territorio, contribuendo in modo significativo alla competitività del settore forestale e agroalimentare, promuovendo al contempo un uso sostenibile delle risorse.

Ciò è stato possibile grazie ad una costante e capillare attività di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico a favore della aziende agricole che ha permesso di contribuire in modo significativo allo sviluppo del Trentino.

Aallevamento di insetti dannosi alle colture vegetali ai fini di sperimentazione. L'interazione tra ricerca formazione e trasferimento tecnologico è da 145 anni il punto di forza di questa istituzione

Un modello riproducibile?

L’istituto si basa sul modello tedesco di convivenza tra formazione e ricerca (e trasferimento tecnologico) che lo rende un unicum a livello nazionale. È questo il segreto della sua efficacia? Questo modello è riproducibile altrove in Italia?

Il segreto di questo modello, probabilmente unico in Europa, è la presenza sinergica nella stessa istituzione di tre componenti: formazione, ricerca e trasferimento tecnologico. La ricerca produce nuove scoperte che si traducono in innovazione per le imprese che sono in grado di grado di farla propria grazie all’elevato livello professionale del proprio personale garantito da una solida formazione.

Lo stretto contatto con il mondo produttivo rende a sua volta la ricerca consapevole delle priorità necessarie per rendere più competitiva l’economia del territorio.

Questo modello presente nel nostro Ente fin dalla sua prima istituzione da parte dalla Dieta Tirolese di Innsbruck, ha trovato in Trentino il contesto e le dimensioni ottimali per potersi sviluppare e consolidare nel tempo.

Va anche ricordata la lungimiranza della politica che nel corso dei decenni ha sempre investito su questo modello, probabilmente difficile da replicare altrove.

L'obiettivo delle sostenibilità

Italia
L'albero della vita, il simbolo dell'Expo del 2015

La nomina di Andrea Segrè alla presidenza di Fem nel 2015 ha coinciso con l’expo di Milano, una manifestazione che ha rappresentato l’occasione per mettere l’agricoltura al centro dell’evoluzione di un modello economico più sostenibile e di mettere l’Italia al centro di questa evoluzione.

La direzione impressa dall’attuale presidenza alla Fondazione Mach è la stessa facendolo diventare un riferimento non più solo locale ma appunto nazionale e internazionale? In che punto siamo arrivati in questa doppia transizione?

Va premesso che la Fondazione è e deve continuare ad essere punto di riferimento a livello locale, negli ambiti dell’agroforestale, ambientale e alimentare. Questo non significa essere chiusi nel confronti del mondo, ma utilizzare il nostro territorio come un laboratorio di idee per risolvere i problemi attuali e quelli che si presenteranno nel futuro. Partire da quello che abbiamo e da quello che sappiamo fare meglio, ma inseriti in reti nazionali ed internazionali.

Il Trentino è quindi il luogo per “pensare locale e agire globale”, perché ogni singola realtà è connessa e dipende dalla dimensione globale. Pensiamo alle due recenti specie invasive in agricoltura che stanno mettendo in seria difficoltà le principali colture della provincia di Trento: la cimice asiatica o la Drosophila suzukii.

Sono specie che vengono da lontano come risultato della globalizzazione a cui non ci si può sottrarre. Per fronteggiarle però è necessario unire le forze tra ricercatori a livello internazionale, combinando approcci e conoscenze sviluppate in altri contesti o contro altre specie.


C3A, centro d’eccellenza per agricoltura, alimenti e ambiente

FEM è anche impegnata nella formazione e nell’avvio di iniziative nuove, come il centro agricoltura alimenti ambiente (C3A), in rete con altre entità. Può essere sostenibile un mondo del lavoro che impone, giustamente, la formazione continua ai professionisti, ma che fatica a riconoscerne e valorizzarne le competenze?

La ricerca Fem è impegnata su più fronti: smart agriculture, alternative alla chimica di sintesi e miglioramento genetico di nuova generazione. Importante per noi è anche migliorare la qualità e la tracciabilità delle produzioni per garantire la competitività sui mercati internazionali, ma anche la difesa della biodiversità come elemento di resilienza e protezione dell’ambiente. L’acqua, l’aria, il suolo sono importanti risorse che la nostra ricerca mira a preservare per garantire il benessere non solo della nostra ma anche delle future generazioni.

II Centro Agricoltura, Alimenti Ambiente (C3A) congiunto con l’Università di Trento è nato dalla consapevolezza che solo investendo sulla formazione delle future generazioni si può mantenere la qualità della vita che abbiamo oggi. È vero, molti giovani seppur formati non trovano lavoro, questo però deriva da una formazione non mirata a rispondere a quelle che sono le esigenze del mondo produttivo.

Il C3A, che è un centro dove convergono alcune eccellenze dell’Università di Trento e di FEM, ha attivato corsi di laurea e dottorato dopo aver individuato quali siano le figure professionali che il mondo del lavoro richiede. I programmi formativi sono inoltre sviluppati con le aziende, favorendo attività di stage e formazione nel contesto aziendale.


A San Michele all’Adige per un futuro sostenibile

Il primo appuntamento (ad invito) è per SABATO 9 NOVEMBRE alle 9 nell’Aula Magna della Fondazione Edmund Mach a San Michele all’Adige (Tn). Con lo slogan “Da 145 anni per un futuro sostenibile” inizieranno le celebrazioni del 145° anniversario della Fondazione.

Dopo la relazione di Andrea Segrè incentrata sulla visione 2019-2028 della FEM, la lectio magistralis di Davide Rondoni sarà dedicata a “La poesia del mondo - gli innesti tra meraviglia e fragilità”.

Il grosso della manifestazione è prevista per DOMENICA 10 NOVEMBRE dalle 10 alle 17 quando la FEM aprirà le proprie porte con visite guidate, laboratori, attività dimostrative, mostre, area animali e punto smart farming.

Edagricole sarà presente con la propria offerta di libri, manuali e riviste.

Per info: https://www.fmach.it/Comunicazione/145-FEM3

Fondazione Mach, 145 anni di ricerca e formazione - Ultima modifica: 2019-11-04T21:20:46+01:00 da Lorenzo Tosi

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