Bioenergie in quattro tappe

Il 27 aprile a Candiolo (To) primo appuntamento con il Farming Tour 2023. Per scoprire le aziende più innovative in fatto di biogas e biometano

«Il nostro mondo si muove principalmente sull’esempio di imprenditori-pionieri. Per questo motivo, è molto importante mostrare alle aziende ciò che si sta facendo nel settore: sono momenti che hanno un forte effetto volano sulle altre imprese»: così Piero Gattoni, presidente del Cib, Consorzio italiano biogas, presenta e spiega il Farming Tour 2023: un viaggio alla scoperta delle eccellenze nel settore del biogas e biometano, che sarebbero poi le aziende che stanno portando avanti progetti innovativi, o comunque molto ben orchestrati, per produrre energie alternative.

Seconda edizione

Il Farming Tour, con questo nome e questa impostazione, è alla sua seconda edizione ma, come precisa il presidente del Cib, già nel 2020 e 2021 si era fatto qualcosa di simile, sebbene in modo meno strutturato. Questo, ovviamente, anche a causa dei limiti imposti dalla pandemia, per cui Gattoni può far notare che «dopo i periodi di clausura sarà finalmente bello incontrarsi ancora in giro».

Piero Gattoni

Articolato in quattro tappe:

  • Piemonte (27 aprile),
  • Lombardia (16 maggio),
  • Friuli-Venezia Giulia (15 giugno)
  • ed Emilia-Romagna (14 settembre);

il tour è, in sostanza, un percorso itinerante per mostrare esempi virtuosi di aziende che lavorano nel settore del biogas, producendo energia elettrica o, come sempre più spesso accade, biometano.

«Sono realtà che applicano in tutto o in buona parte i principi del progetto Farming For Future, ovvero le pratiche di buona transizione ecologica che abbiamo messo a punto e concordato con istituzioni e associazioni agricole», continua Gattoni. In pratica, un manifesto di come il Cib intenda il lavoro nel settore delle rinnovabili e assieme un laboratorio di innovazione da cui tutti possono attingere.

Innovare è, in effetti, la parola chiave quando si parla di biogas e Farming For Future. Ancora Gattoni: «Le aziende che si sono impegnate nella digestione anaerobica sono quelle che, nel tempo, hanno mostrato più propensione verso i processi innovativi e le tecnologie, in ogni ramo dell’attività: meccanica agraria, digitalizzazione dei processi, agricoltura di precisione, gestione oculata dell’acqua. Visitarle e confrontarci sulle loro soluzioni è un modo per vedere cosa è stato sviluppato e assieme aggiornarsi sull’evoluzione normativa nel settore».

Accanto alle visite guidate agli impianti si tengono infatti momenti di aggiornamento, indirizzati principalmente alle novità legislative e amministrative, in un momento in cui queste ultime sono molte e importanti.

Dall’elettrico al biometano

È appena il caso di ricordare, per esempio, che dallo Stato giunge un forte incentivo alla produzione di biometano, che si concretizza nei sostanziosi aiuti forniti dal Pnrr e, assieme, nell’impulso a convertire gli impianti di biogas in scadenza di contributo in centri per la produzione di biometano. Questo stabilisce il decreto Biometano Ter, di recente approvazione, per gli impianti esistenti che si trovino a meno di 1,5 km dalla rete nazionale del metano. Per quelli più distanti si attende invece l’approvazione del decreto Fer 2, che con nuovi contributi dovrebbe permettere la prosecuzione dell’attività.

«Il Ministro dell’Ambiente ha assicurato che il governo vuol accelerare l’iter del decreto, attualmente a Bruxelles. Grazie a esso, gli impianti che si trovano a oltre un chilometro e mezzo dalla rete potranno continuare a produrre energia elettrica da biogas. Da parte nostra avremmo preferito che ogni imprenditore fosse libero di scegliere cosa produrre, senza particolari vincoli, ma visto lo schema in cui ci siamo mossi, siamo soddisfatti del risultato raggiunto».

Ottimismo nonostante tutto

Il settore vive una stagione di forte cambiamento. Crisi energetica del 2022 e guerra in Ucraina hanno mostrato quanto sia importante produrre energia da fonti rinnovabili e soprattutto nazionali. Il decreto Biometano Ter, che finanzia fino al 40% della spesa per realizzare nuovi impianti o convertire quelli attuali, può dare un grosso impulso al settore, ripetendo in sostanza quanto accaduto dieci anni fa, quando sotto la spinta di finanziamenti pubblici i digestori si moltiplicarono.

«Questo mondo è fatto così: inizialmente resta alla finestra, ma quando si lascia convincere agisce con determinazione e in massa. Anche per il biometano occorre qualche azienda che rompa gli schemi: successivamente arriverà la massa delle imprese».


Gli appuntamenti

La prima tappa del Farming Tour sarà giovedì 27 aprile in un’azienda di Candiolo (To), dove dalle 10.30 alle 15.30 si parlerà della sostenibilità di biogas e biometano, di opportunità di sviluppo della filiera e di buone pratiche agronomiche. L’azienda, gestita dalla coop agricola Speranza, possiede il primo impianto agricolo d’Italia per la produzione di biometano liquefatto con recupero di anidride carbonica biogenica e dal 2010 collabora con il vicino Istituto per la ricerca sul cancro, riscalda l’ospedale.

Successivamente, il 16 maggio, il tour farà tappa a Grumello Cremonese e Uniti (Cr) per una visita all’azienda Palazzetto, dalle ore 10.30.

Terza tappa il 15 giugno in Friuli-Venezia Giulia.

Quarta tappa il 14 settembre in Emilia-Romagna

Per partecipare è necessario iscriversi sul sito consorziobiogas.it/farming-tour

Bioenergie in quattro tappe - Ultima modifica: 2023-04-19T16:34:32+02:00 da K4

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