Domanda

Sono comproprietario unitamente ad altri parenti (11 in tutto), per successione,

di un compendio ereditario di parecchi terreni. Nel 2011 si è giunti ad un accordo divisionale, sancito in un verbale di sorteggio sotto forma di scrittura privata, che doveva essere poi trasfuso in atto pubblico, ma che per vari motivi non è ancora stato fatto (ma ognuno è comunque nel possesso dei beni attribuiti).
Fino all’anno scorso, la parte a noi capitata è stata da noi concessa in affitto con contratti in deroga. Quest’anno – per ottenere nuovi titoli – vorrei condurre di- rettamente (o meglio far condurre a mia madre o a mio cognato, titolari di p. Iva agricola) parte di questi terreni, e dunque dovrei stipulare con loro un contratto di affitto o di comodato.
Ho letto in circolari Agea (2012) che era possibile supportare contratti di affitto o di comodato relativi a beni in comproprietà da inserire in fascicolo aziendale con una dichiarazione, resa anche da uno solo dei coeredi. Questa possibilità non è più prevista? Visto l’ostruzionismo di alcuni coeredi non si potrebbe optare per una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui, quale coerede, dichiaro che i terreni in oggetto sono solo di noi tre a dispetto delle risultanze catastali (il Con- sorzio di bonifica ha accettato questa formula per la voltura delle utenze irrigue)? Nell’impossibilità di ottenere il consenso unanime, potrei eventualmente convo- care dal Notaio i coeredi e a maggioranza delle quote farmi nominare rappresen- tante della comunione limitatamente a detti beni e in tale veste stipulare i con- tratti? O farmi rilasciare procura dai coeredi collaborativi (che rappresenterebbero
i 5/9 quindi la maggioranza assoluta) e con tali procure stipulare il contratto?