Domanda
Nel 2008 ho stipulato con mio padre un contratto di locazione di un fondo agricolo di circa 14 ettari, di questi, circa 10 sono arativi e coltivati a grano e girasoli, circa mezzo ettaro è un oliveto, la restante parte è bosco; quindi intestatario di partita IVA e libretto UMA a seguito della voltura del trattore.
In quel periodo ero lavoratore dipendente con un contratto a tempo determinato, quindi così facendo non dovevo versare i contributi perché erano già versati dal mio datore di lavoro e al tempo stesso questo contratto permetteva a mio padre di non pagare più i contributi INPS (con aliquota ridotta del 50% perché pensionato ultra 65enne).
Nell'autunno dello stesso anno la crisi economica colpì anche il mio datore di lavoro, provocando di conseguenza il 31 gennaio 2009 (data in cui sarei dovuto passare a tempo indeterminato) la perdita del mio lavoro.
L'indennità di disoccupazione mi fu concessa ed erogata per intero dall'INPS, successivamente mi fu concessa sempre dallo stesso ente anche l'indennità di mobilità in deroga per 8 mesi; ho percepito solo la prima mensilità dopodiché l'INPS ha interrotto l'indennità, mi ha iscritto d'ufficio come coltivatore diretto, mi chiede di versare la quota dei contributi del 2009 (dal 1° febbraio al 31 dicembre) e inoltre mi chiede indietro l'intero ammontare della disoccupazione che prima mi ha concesso.
Dalla mia situazione contributiva si evince che ho sempre svolto in modo continuativo (salvo brevissimi periodi di disoccupazione) il lavoro di dipendente e mai quello di coltivatore diretto (visto anche il limitato fondo di cui dispongo e il basso prezzo dei prodotti coltivati che certo non garantiscono l'esistenza economica), inoltre se avessi voluto svolgere questo lavoro l'avrei fatto di mia iniziativa percependo così anche i contributi a fondo perduto previsti per il primo insediamento nel settore agricolo.
Mi chiedo e chiedo a Voi:
- E' lecito che l' INPS mi ha iscritto d'ufficio come coltivatore diretto e chiede il pagamento dei contributi (con aliquota piena) nonostante il mio lavoro principale è sempre stato quello di lavoratore dipendente, eccetto questo periodo di stagnazione economica e quindi con la conseguente e giustificabile crisi lavorativa?
- E' giusto che mi chieda indietro la mia disoccupazione trattenendomi anche la restante parte di mobilità in deroga che pure mi ha concesso?
- Sarebbe stato meglio un contratto di comodato o altro? Posso in qualche modo modificarlo?
- Come posso uscire da questa situazione, anche in vista di un immediato nuovo contratto di lavoro dipendente?
- Posso impugnare una causa? Posso chiedere che mi siano liquidati gli arretrati dell'indennità interrotta? Quali sono le leggi in merito?
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<p>Nel 2008 ho stipulato con mio padre un contratto di locazione di un fondo agricolo di circa 14 ettari, di questi, circa 10 sono arativi e coltivati a grano e girasoli, circa mezzo ettaro è un oliveto, la restante parte è bosco; quindi intestatario di partita IVA e libretto UMA a seguito della voltura del trattore. <br />In quel periodo ero lavoratore dipendente con un contratto a tempo determinato, quindi così facendo non dovevo versare i contributi perché erano già versati dal mio datore di lavoro e al tempo stesso questo contratto permetteva a mio padre di non pagare più i contributi INPS (con aliquota ridotta del 50% perché pensionato ultra 65enne). <br />Nell'autunno dello stesso anno la crisi economica colpì anche il mio datore di lavoro, provocando di conseguenza il 31 gennaio 2009 (data in cui sarei dovuto passare a tempo indeterminato) la perdita del mio lavoro. <br />L'indennità di disoccupazione mi fu concessa ed erogata per intero dall'INPS, successivamente mi fu concessa sempre dallo stesso ente anche l'indennità di mobilità in deroga per 8 mesi; ho percepito solo la prima mensilità dopodiché l'INPS ha interrotto l'indennità, mi ha iscritto d'ufficio come coltivatore diretto, mi chiede di versare la quota dei contributi del 2009 (dal 1° febbraio al 31 dicembre) e inoltre mi chiede indietro l'intero ammontare della disoccupazione che prima mi ha concesso. <br />Dalla mia situazione contributiva si evince che ho sempre svolto in modo continuativo (salvo brevissimi periodi di disoccupazione) il lavoro di dipendente e mai quello di coltivatore diretto (visto anche il limitato fondo di cui dispongo e il basso prezzo dei prodotti coltivati che certo non garantiscono l'esistenza economica), inoltre se avessi voluto svolgere questo lavoro l'avrei fatto di mia iniziativa percependo così anche i contributi a fondo perduto previsti per il primo insediamento nel settore agricolo. <br />Mi chiedo e chiedo a Voi: <br /> – E' lecito che l' INPS mi ha iscritto d'ufficio come coltivatore diretto e chiede il pagamento dei contributi (con aliquota piena) nonostante il mio lavoro principale è sempre stato quello di lavoratore dipendente, eccetto questo periodo di stagnazione economica e quindi con la conseguente e giustificabile crisi lavorativa? <br /> – E' giusto che mi chieda indietro la mia disoccupazione trattenendomi anche la restante parte di mobilità in deroga che pure mi ha concesso? <br />- Sarebbe stato meglio un contratto di comodato o altro? Posso in qualche modo modificarlo?<br /> – Come posso uscire da questa situazione, anche in vista di un immediato nuovo contratto di lavoro dipendente? <br /> – Posso impugnare una causa? Posso chiedere che mi siano liquidati gli arretrati dell'indennità interrotta? Quali sono le leggi in merito?</p>