Accatastamento fabbricati rurali

    Chiarimenti di vari dubbi

    Domanda

    Un ex imprenditore agricolo in pensione possiede circa 18 ettari di terreno agricolo incolto su cui insistono dei fabbricati rurali non ancora accatastati al Catasto fabbricati.
    Tali fabbricati, privi di ogni allaccio idrico, elettrico e fognario, sono in disuso da anni e con il tetto sfondato.
    Il proprietario vorrebbe vendere il tutto (terreno+fabbricati, non per usi agricoli ma perchè vengano il terreno edificato e il fabbricato recuperato per altri usi), e per farlo immagino che sia obbligato ad accatastare i fabbricati.
    Se non erro è pure obbligato a farlo entro il 30.11.2012 dal decreto Salva Italia, a prescindere dal fatto che debba venderli.
    Per l’accatastamento, dato che il fondo non è più produttivo, gli immobili sono in disuso, disabitati e inabitabili, a quali categorie catastali possono essere ricondotti perchè si paghino meno tasse?
    È plausibile la D10 o la A6? In caso, è necessario produrre l’autocertificazione per il riconoscimento della ruralità?
    E ancora: so che per l’accatastamento in A6 è necessario che il fabbricato sia asservito ad un terreno di minimo 10 ettari (3 ettari in montagna); per la categoria D10, ci sono limitazioni sulla vastità del terreno a cui è asservito il fabbricato?
    Chi acquista il terreno per edificarlo, potrà considerare edificabile la totalità dei 18 ettari di terreno?
    O una parte va decurtata perchè collegata ai fabbricati rurali?
    Chi acquisterà i fabbricati rurali, potrà modificarne poi la destinazione d’uso, realizzando le opportune modifiche necessarie all’uopo?

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    <p style="text-align: justify;">Un ex imprenditore agricolo in pensione possiede circa 18 ettari di terreno agricolo incolto su cui insistono dei fabbricati rurali non ancora accatastati al Catasto fabbricati. <br />Tali fabbricati, privi di ogni allaccio idrico, elettrico e fognario, sono in disuso da anni e con il tetto sfondato. <br />Il proprietario vorrebbe vendere il tutto (terreno+fabbricati, non per usi agricoli ma perchè vengano il terreno edificato e il fabbricato recuperato per altri usi), e per farlo immagino che sia obbligato ad accatastare i fabbricati. <br />Se non erro è pure obbligato a farlo entro il 30.11.2012 dal decreto Salva Italia, a prescindere dal fatto che debba venderli. <br />Per l’accatastamento, dato che il fondo non è più produttivo, gli immobili sono in disuso, disabitati e inabitabili, a quali categorie catastali possono essere ricondotti perchè si paghino meno tasse? <br />È plausibile la D10 o la A6? In caso, è necessario produrre l’autocertificazione per il riconoscimento della ruralità? <br />E ancora: so che per l’accatastamento in A6 è necessario che il fabbricato sia asservito ad un terreno di minimo 10 ettari (3 ettari in montagna); per la categoria D10, ci sono limitazioni sulla vastità del terreno a cui è asservito il fabbricato? <br />Chi acquista il terreno per edificarlo, potrà considerare edificabile la totalità dei 18 ettari di terreno? <br />O una parte va decurtata perchè collegata ai fabbricati rurali? <br />Chi acquisterà i fabbricati rurali, potrà modificarne poi la destinazione d’uso, realizzando le opportune modifiche necessarie all’uopo?</p>

    Accatastamento fabbricati rurali
    - Ultima modifica: 2012-04-12T00:00:00+02:00
    da Daniele Gualdi
    Accatastamento fabbricati rurali - Ultima modifica: 2012-04-12T00:00:00+02:00 da Daniele Gualdi

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