Domanda
All'atto di acquisto la nuova proprietà a fronte della indennità me spettante per la esecuzione dei lavori fatti fino alla data e compresi quelli di miglioramento del fondo, proponeva di instaurare un rapporto di collaborazione e una società a farsi del 50% nei diritti e doveri tra le parti, dove si concordava:
1) valore globale del fondo;
2) pagamento della nuda proprietà, senza i miglioramenti, alla parte venditrice;
3) cessione dell'azienda e impegno a utilizzo del nome fino a perfezionamento della società;
4) pagamento della residua somma a me dovuta in anni 5;
5) obbligazione a trasferire il 50% della proprietà alle mie 2 figlie minori appena autorizzate dal giudice tutelare;
6) voltura della concessione edilizia a nome mio avvenuta il 26 febbraio 2013;
7) completamento dei lavori di cui alla concessione edilizia con pagamento spese al 50%;
8) gestione dell'azienda al 50% nei diritti (utili) e doveri (spese);
9) esecuzione dei lavori di miglioria del fondo e costi al 50%;
10) contratto di affitto rimane in tutti i suoi effetti.
Ho eseguito i lavori, in forza alla concessione edilizia e liquidato la mia quota del 50% in contanti (benchè fosse concordato un pagamento da parte mia anche a mezzo affetti cambiari) mentre la proprietà in più riprese invitata ha rifiutato di adempiere agli obblighi assunti ed alla mia richiesta scritta di adempiere pena risoluzione in danno del contratto risponde contestando e intimandomi a non eseguire i lavori.
A fronte di tale posizione mi accingo alla richiesta di conciliazione presso ispettorato agricoltura in forza al contratto di affitto.
Chiedo:
Posso richiedere oltre a quanto previsto dall'art. 16 della legge 203/82 in materia di esecuzione dei lavori da me eseguiti in forza alla concessione edilizia (quindi provvisti di autorizzazione nel diritto e nel fatto) la risoluzione del contratto di affitto in danno qualora la proprietà rifiuta di portare a compimento i lavori sia del recupero del fabbricato (e quindi la mia abitazione) che il completamento dei miglioramenti al fondo (impianto irrigazione, raccolta acque piovane per irrigazione, linee elettriche dalla provinciale al fabbricato circa 400 metri interne alla proprietà) determinato he allo stato e per la situazione venuta a crearsi oltre ad essere impossibilitato economicamente rischio sia di non poter programmare la stagione agraria nonchè la sussistenza e la continuità dell'azienda stessa?
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Sono imprenditore agricolo e affittuario di un terreno di circa 20.000,00 mq in località Trentinara (sa) con contratto regolarmente registrato il 30 settembre 2011 presso agenzia delle entrate di Agropoli.