Domanda
Sono un imprenditore agricolo della provincia di Taranto, vi scrivo in quanto ne sul vostro sito ne sul web riesco a trovare le leggi che regolano l'aumento dell'Istat sui contratti di fitto di fondi rustici.
In poche parole, sono in procinto di prendere un terreno di 20 ha in fitto, e il locatore mi vuole imporre nel contratto questa dicitura: 'A decorrere dal secondo anno di affitto detto canone sarà annualmente adeguato al 100% (cento per cento) secondo gli indici nazionali ISTAT del costo della vita, con il calcolo di interessi legali e rivalutazione monetaria e con un aumento non inferiore al 3% (tre per cento) annuo' ciò vuol dire che a partire dal secondo anno indipendentemente dall'andamento ISTAT, comunque sia, il canone aumenterà del 3%.
Vorrei sapere innanzi tutto se questa è una cosa regolare, se la legge prevede questa formula, che l'affittuario mi ha specificato nel contratto, e se esiste, la legge che lo regola, qual è?
Trovo questo aumento che vuole impormi il locatore, alquanto strano e comunque su un contratto di fitto a 18 anni, impossibile da portare a termine, dato che il canone aumentando del 3% annuo, si troverebbe al diciottesimo anno di quasi il doppio rispetto a quello concordato inizialmente.
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Sono un imprenditore agricolo della provincia di Taranto, vi scrivo in quanto ne sul vostro sito ne sul web riesco a trovare le leggi che regolano l¿aumento dell¿Istat sui contratti di fitto di fondi rustici.
All’interno di un contratto di affitto agrario in deroga all’Ex ART. 45 L. 203/782 stipulato a maggio 2015
in cui vengono concessi in affitto sia terreni che fabbricati agricoli, a proposito della rivalutazione viene specificato:
“L’importo del canone sarà aggiornato ogni anno nella misura del 100% con riferimento alle
variazioni dell’indice dei prezzi dei prodotti agricoli accertate e registrate dall’ISTAT nei dodici
mesi precedenti l’adeguamento e così di anno in anno.”
E’ corretto quindi, sulla base degli indici dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori, base 2010=100 – Anno 2015 –
considerare come indice ISTAT del mese di partenza l’indice generale di Maggio 2015
e sulla base degli indici dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori, base 2010=100 – Anno 2016 –
considerare come indice ISTAT del mese da rivalutare l’indice generale di Maggio 2016?
Grazie.
Dal momento che il contratto è stato stipulato nel maggio 2015 e che dopo un anno, quindi a maggio 2016, si deve procedere al calcolo della rivalutazione in base alle variazioni dei prezzi agricoli verificatisi nei dodici mesi precedenti (ovviamente calcolati dal momento in cui si deve procedere alla rivalutazione) il canone dovrà essere percentualmente rivalutato in base agli aumenti dei prodotti agricoli (se aumenti vi sono stati) al maggio 2016 rispetto al maggio 2015. È quindi esatto che si deve tenere conto dell’indice generale del mese di maggio 2016, ma con riferimento all’indice del maggio 2015.
In parole povere, se a maggio 2016 i prezzi dei prodotti agricoli sono aumentati del 5% rispetto a quelli del maggio 2015 di altrettanto dovrà aumentare il canone.
Francesco Mario Agnoli