Domanda
Nel 1982, mio padre presentò un progetto per la costruzione di un capannone agricolo di misure 20 m per 12 m per 4 m altezza chiuso per 2/3 e 1/3 a tettoia. La costruzione è stata realizzata con misure diverse: 15 m per 10 m per 4,5 m di altezza, senza la realizzazione della tettoia.
Nel 1989 l’azienda passa a me con annessi e connessi, nel 2008 per mettere in regola i fabbricati rurali effettuo l’accatastamento, per quanto riguarda il capan- none suddetto con le misure reali e non quelle del progetto.
Nel 2015 ho presentato in comune un progetto di modifica dell’apertura di detto capannone, che mi viene negata perché la costruzione non è conforme al proget- to. Dopo aver parlato più volte con l’ufficio tecnico del comune mi viene consi- gliato di presentare una Dia postuma (Super Dia) per sanare la situazione.
Il Comune risponde che la pratica è “improcedibile” perché, nel frattempo, nel Lazio esiste una legge che dice che un annesso agricolo non può essere alto più di 3,20 m (nemmeno andando in deroga è possibile sanare la situazione) e quindi non può essere rispettata la doppia conformità e per questo hanno passato la pratica all’ufficio di vigilanza (la cubatura finale è inferiore a quella del progetto). La mia domanda da agricoltore è questa: che cosa devo fare a questo punto? Come posso uscire da questa situazione?
Questo contenuto è riservato agli abbonati alle riviste Edagricole. Abbonati
Sei abbonato a Terra e Vita o ad una delle altre riviste Edagricole e hai già effettuato l’accesso al sito?
Fai login per accedere a questo articolo e a tutti i contenuti a te riservati.
Sei abbonato ad una delle riviste Edagricole ma non hai mai effettuato l’accesso al sito?
Registrati qui con la stessa e-mail utilizzata per la sottoscrizione del tuo abbonamento.
Entro 24 ore verrai abilitato automaticamente alla consultazione dell’articolo e di tutti i contenuti riservati agli abbonati.
Per qualsiasi problema scrivi a abbonamenti@newbusinessmedia.it