Il licenziamento può sempre essere impugnato dal lavoratore

    L’atto extragiudiziale deve essere fatto entro 60 giorni

    Domanda

    Sono un lavoratore di un'azienda agricola assunto a tempo indeterminato. Ho ricevuto da poco un inaspettato licenziato per il quale non riesco a capacitarmi, avendo anche un mutuo da pagare. Vorrei sapere se esiste la possibilità di oppormi a tale decisione dell’azienda e i tempi entro cui eventualmente agire.

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    Sicuramente lei può impugnare il provvedimento che prevede il suo licenziamento. Operativamente lei dovrà farlo con un atto scritto extragiudiziale, anche tramite l’intervento della organizzazione sindacale, entro il termine di 60 giorni dalla data in cui viene ad essere comunicato al lavoratore il recesso.

    Quando impugnerà il suo licenziamento non sarà tenuto a specificare i motivi della contestazione, ma dall’atto di impugnazione deve emergere la precisa volontà di impugnare il provvedimento che è stato emesso nei suoi confronti. È bene specificare che l’impugnazione del licenziamento si perfeziona solo quando la volontà manifestata dal lavoratore viene a essere nota al datore di lavoro.

    Il passo successivo deve essere quello previsto dall’articolo 1 comma 38 della l. 92/2012, ovvero entro 180 giorni dovrà essere depositato il ricorso presso la Cancelleria del Tribunale, altrimenti l’impugnazione del licenziamento effettuato entro 60 giorni sarà ritenuto inefficace.

    Lei potrà anche richiedere che venga espletato un tentativo di conciliazione e arbitrato, prima di presentare ricorso. Nel caso entrambi vengano rifiutati dal datore di lavoro, lei avrà tempo 60 giorni per il deposito del ricorso.

    Il licenziamento può sempre essere impugnato dal lavoratore
    - Ultima modifica: 2024-03-07T15:56:01+01:00
    da Roberta Ponci
    Il licenziamento può sempre essere impugnato dal lavoratore - Ultima modifica: 2024-03-07T15:56:01+01:00 da Roberta Ponci

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