Domanda
Mi rivolgo a voi per chiedere un parere in merito alla situazione in cui si trova la mia famiglia.
Mio padre è un insegnante in pensione da settembre 2013 e possiede un'azienda agricola (con p. iva) ereditata dai genitori, composta da alcune decine di ettari di terreni agricoli, un gregge di pecore e dei fabbricati adibiti a stalle, sala mungitura, ricovero attrezzi e in aggiunta una casa (che era l'abitazione dei miei nonni). Le fonti di guadagno derivano dalla vendita del latte e delle carni.
Al momento mio padre non possiede la qualifica di coltivatore diretto o imprenditore a titolo principale e dal 2012 ci siamo ritrovati a pagare cifre esorbitanti (rapportate al volume d'affari dell'azienda) di IMU e TARSU, oltre alle spese che abbiamo dovuto sostenere per l'accatastamento dei fabbricati nel catasto fabbricati. Tali spese hanno di fatto azzerato il guadagno netto delle attività.
Innanzitutto non riesco a comprendere il motivo per cui le agevolazioni in merito alle tasse che ho citato siano destinate esclusivamente alle categorie CD e IAP, e che si possa accedere a tali qualifiche esclusivamente se l'attività agricola fornisce al soggetto almeno il 50% del reddito; in più non comprendo come l'accatastamento dei fabbricati sia legato alla qualifica del proprietario: una stalla resta una stalla, qualunque sia la qualifica del proprietario, fermo restando l'utilizzo del fabbricato per quella funzione!
A questo punto però mi chiedo come possa essere redditizio lavorare in agricoltura a queste condizioni, cioè pagando IMU e TARSU per una stalla come se fosse una seconda casa.. stiamo arrivando a pensare che la soluzione sia disfarsi di tutto perchè in questo paese non conviene possedere neanche un fazzoletto di terra per mandare avanti un hobby!
Al momento mio padre ha fatto richiesta di iscrizione alla Coldiretti che ne sta valutando la compatibilità al fine di accedere alle agevolazioni fiscali (sono trascorsi 3 mesi e ancora non si sa se possa accedere o no e a quali condizioni); io non posso accedere alle categorie CD e IAP in quanto lavoratrice dipendente a tempo pieno; si potrebbe valutare la richiesta della qualifica di IAP da parte di mia madre (casalinga) creando magari una società agricola.
Vi sarei grata se poteste suggerirmi qualche mossa conveniente.
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