Domanda
Ho dieci ettari di terra che coltivo da anni, con tanto di Iscrizione alla CCCIA di Roma, numero REA, Partita IVA (presa per poter vendere grano o altri prodotti).
Non ho mai avuto finora nessuno alle dipendenze, dato che uso - con tanto di fattura - imprenditori locali per fare le semine , trebbiare etc. - e fatturo a mia volta quando per rotazione affitto il terreno a pascolo su erbaio. In questo caso l’affitto è minimo - in genere sotto i 3000 - 5000 Euro /anno.
Redditi e spese spesso si equivalgono, l’unico vero reddito è l’aiuto comunitario anche se c'e produzione di beni. Questo finora, avendo come lavoro principale un’attività intensa come lavoratore dipendente, e mandando avanti quindi l’azienda nel tempo libero.
Ora che sono in pensione (sopra i 50.000 E/Anno) ho il tempo di seguir meglio e far da me anche la Dichiarazione dei redditi. Ho le seguenti domande
Domanda 1 - Negli anni di affitto, devo comunque fare la dichiarazione IVA? Negli ultimi cinque anni - avendo messo erbai - non è stata fatta, né IRAP né IVA, avendo rendite progressive calo da 4000 fino a 1500 Euro, sotto il limite di 7000 euro- Prego confermare.
Domanda 2 - Tali redditi - sia (A) l’eventuale piccola plusvalenza da attività reale che (B) l’aiuto PAC ricevuto dalla Comunità attraverso l’AGEA vanno considerati inclusi nel reddito domenicali, o vanno invece dichiarati e riportati nell' UNICO?
Domanda 3 - Fino agli anni scorsi ero lavoratore dipendente, dunque non potevo essere imprenditore agricolo. Da sempre uso la Coltivatori diretti x inoltrare domanda x aiuti PAC. Ora che penso di dedicarmi all’agricoltura, e mettere a frutto il terreno, come si configurerà la mia attività? Potrò usare le condizioni fiscali di favore previste per chi ha attività agricola come attività principale? Potrò mai essere considerato agricoltore - come attività economica principale - dato che il reddito sarà sempre inferiore alla pensione?
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<p>Ho dieci ettari di terra che coltivo da anni, con tanto di Iscrizione alla CCCIA di Roma, numero REA, Partita IVA (presa per poter vendere grano o altri prodotti). <br />Non ho mai avuto finora nessuno alle dipendenze, dato che uso – con tanto di fattura – imprenditori locali per fare le semine , trebbiare etc. – e fatturo a mia volta quando per rotazione affitto il terreno a pascolo su erbaio. In questo caso l’affitto è minimo – in genere sotto i 3000 – 5000 Euro /anno. <br />Redditi e spese spesso si equivalgono, l’unico vero reddito è l’aiuto comunitario anche se c'e produzione di beni. Questo finora, avendo come lavoro principale un’attività intensa come lavoratore dipendente, e mandando avanti quindi l’azienda nel tempo libero. <br />Ora che sono in pensione (sopra i 50.000 E/Anno) ho il tempo di seguir meglio e far da me anche la Dichiarazione dei redditi. Ho le seguenti domande <br />Domanda 1 – Negli anni di affitto, devo comunque fare la dichiarazione IVA? Negli ultimi cinque anni – avendo messo erbai – non è stata fatta, né IRAP né IVA, avendo rendite progressive calo da 4000 fino a 1500 Euro, sotto il limite di 7000 euro- Prego confermare. <br />Domanda 2 – Tali redditi – sia (A) l’eventuale piccola plusvalenza da attività reale che (B) l’aiuto PAC ricevuto dalla Comunità attraverso l’AGEA vanno considerati inclusi nel reddito domenicali, o vanno invece dichiarati e riportati nell' UNICO? <br />Domanda 3 – Fino agli anni scorsi ero lavoratore dipendente, dunque non potevo essere imprenditore agricolo. Da sempre uso la Coltivatori diretti x inoltrare domanda x aiuti PAC. Ora che penso di dedicarmi all’agricoltura, e mettere a frutto il terreno, come si configurerà la mia attività? Potrò usare le condizioni fiscali di favore previste per chi ha attività agricola come attività principale? Potrò mai essere considerato agricoltore – come attività economica principale – dato che il reddito sarà sempre inferiore alla pensione?</p>