Domanda

Alla nostra cooperativa, di cui sono rappresentante legale, a dicembre del 1988 al fine di creare nuove occasioni di lavoro, stabile, con una più razionale diversificata utilizzazione del territorio, vennero concessi in uso 415 ettari con l’obbligo di migliorarli e valorizzarli secondo un progetto integrato di valorizzazione basato su criteri di moderna conduzione agro-silvo-zootecnica.
La concessione d’uso prevede che “la cooperativa ha il diritto di utilizzare i terreni concessi in uso assumendosi l’obbligo di migliorarli secondo un progetto integrato di valorizzazione basato su criteri di moderna conduzione agro-silvo-zootecnica” (art. 6). Premetto che si sono realizzati tutti i piani di valorizzazione all’interno dell’area in concessione.
Chiedo:
1) alla scadenza della concessione o al momento della risoluzione del contratto per qualsiasi causa al Comune spetteranno i terreni e il maggior valore conseguito dal fondo a seguito dell’utilizzo dei contributi a fondo perduto concessi da organismi pubblici, senza indennizzo?
2) la cooperativa in accordo col proprietario sta restituendo anticipatamente 200 ha di terreno affinché questi possano affidarli ad altri soggetti e creare nuovi posti di lavoro.
3) il Comune prima della scadenza può rivedere la concessione d’uso?
4) se quanto previsto nel punto 3 è possibile, per la nuova concessione dei terreni restanti si procede con un bando? Oppure si va per un rinnovo senza bando per altri 29 anni?