Domanda

Quattro persone proprietarie dello stesso terreno agricolo decidono di mettere in vendita il fondo. Essendo io unico ed esclusivo avente diritto di prelazione (agraria del confinante), vengo avvisato (per ora solo verbalmente) dell’intenzione di vendere questo terreno a un certo prezzo ad una tale persona.
La persona (geometra) che segue la vendita di questo terreno mi dice che, per essere in regola con la normativa, basta che i proprietari mi recapitino una semplice lettera di trattativa in corso con una terza persona, specificando una determinata cifra. Il tutto, su un foglio non firmato dalla presunta futura parte acquirente e dagli attuali proprietari. Io, come titolare del diritto di prelazione, dovrei firmare o la rinuncia o il subentro al prezzo presente in questa trattativa.
A memoria, se ricordo bene, i proprietari dovrebbero mandarmi una raccomandata con ricevuta di ritorno, contenente un preliminare di vendita, dove all’interno devono essere specificati cifra, data entro cui fare l’atto, acquirente, eventuale copia di assegno di acconto (se presente), ma soprattutto le firme di venditori e acquirenti. Poi, appena ricevuto il tutto, partono i 30 giorni entro i quali devo far sapere le mie intenzioni. Il geometra in questione, invece, mi dice che un semplice foglio di trattativa in corso basta per legge.
Sinceramente non mi sembra legale, anche perché, se così fosse, si potrebbero simulare trattative con nomi fittizi di presunti acquirenti per alzare i prezzi di vendita. Poi, sorgerebbero contenziosi a raffica se l’acquirente che non ha mai firmato compromessi si tira indietro. Chiedo quindi come comportarmi. In sostanza: devo ricevere un semplice foglio con scritto “trattativa in corso con la sig.ra alla cifra x” oppure un preliminare di vendita?