Domanda
Due fratelli anziani, Luca e Marco, ormai in pensione (ma ancora risultanti coltivatori diretti) sono comproprietari di vari lotti di terreno agricolo indiviso che a suo tempo hanno ricevuto in eredità. Il nipote Giovanni (figlio di un figlio di Marco), socio di una società agricola, è interessato ad affittare tutto il terreno. Luca è anche interessato a vendere la propria parte. Gli altri figli di Marco (tranne ovviamente il genitore del nipote in questione), che non sono Cd ma sarebbero comunque interessati a rilevare in parti uguali il terreno che lo zio Luca vuole vendere, sono preoccupati che Giovanni, in seguito all’affitto, possa invece “maturare” qualche sorta di diritto di prelazione ed estrometterli dall’acquisto. La preoccupazione degli altri figli di Marco è fondata o meno? È possibile, nel contratto d’affitto, inserire una “clausola” in cui Giovanni rinuncia all’eventuale diritto di prelazione nei confronti degli zii? Marco, a sua volta, verrebbe eventualmente “sorpassato” dal nipote nel diritto di prelazione sui terreni di cui è comproprietario? Come possono Luca e gli altri figli interessati all’acquisizione delle terre a cui sono legati affettivamente, tutelarsi da un’eventuale “sopruso” da parte del nipote o altri confinanti?
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