Domanda
La mia domanda riguarda il caso di un fabbricato agricolo NON ABITATIVO, che deve essere accatastato in quanto sarà oggetto di trasferimento di proprietà.
Attualmente l’immobile, una stalla con annesso deposito attrezzi e soprastante fienile, è per la quota di 15/30 di proprietà di una signora, pensionata agricola che risulta ancora iscritta alle associazioni di categoria (Coldiretti). Le altre quote di proprietà sono intestate ai figli, che non esercitano la professione agricola.
Al fine dello scioglimento della comunione è previsto il passaggio dell’ intero immobile ad uno dei figli e pertanto si deve provvedere all’accatastamento, anche per poter frazionare l’annessa area esterna. E qui sorge il problema: ai fini dell’accatastamento e fino al trasferimento della proprietà l’immobile conserva la ruralità? Se si, cosa si deve riportare in un eventuale atto di notorietà da allegare alla pratica catastale?
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<p>La mia domanda riguarda il caso di un fabbricato agricolo NON ABITATIVO, che deve essere accatastato in quanto sarà oggetto di trasferimento di proprietà.<br /><br />Attualmente l’immobile, una stalla con annesso deposito attrezzi e soprastante fienile, è per la quota di 15/30 di proprietà di una signora, pensionata agricola che risulta ancora iscritta alle associazioni di categoria (Coldiretti). Le altre quote di proprietà sono intestate ai figli, che non esercitano la professione agricola.<br /><br />Al fine dello scioglimento della comunione è previsto il passaggio dell’ intero immobile ad uno dei figli e pertanto si deve provvedere all’accatastamento, anche per poter frazionare l’annessa area esterna. E qui sorge il problema: ai fini dell’accatastamento e fino al trasferimento della proprietà l’immobile conserva la ruralità? Se si, cosa si deve riportare in un eventuale atto di notorietà da allegare alla pratica catastale?</p>
