Domanda

Io e mia madre abbiamo ereditato ormai 35 anni fa un’azienda agricola da mio padre con ripartizione percentuale 50 e 50 della proprietà. Mia madre, insegnante in pensione, è titolare dell’impresa agricola che esercita volumi di vendita di media entità ed è regolarmente iscritta alla Camera di commercio, conducendo in prima persona l’azienda (e quindi conducendo anche la mia metà di proprietà).
Nel 2011-12 il catasto urbano ci ha chiesto di regolarizzare la posizione di alcune tettoie e all’epoca il geometra dichiarò tali volumi costruzioni ante 1967.
Recentemente a seguito di una Cila (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) per regolarizzazione di una fossa Imof il comune di San Vito di Normanni ha contestato circa 500 mq che effettivamente alle verifiche aerofotogrammetriche risultano costruite nei primi anni 70 (senza quindi titolo edilizio).
Abbiamo pertanto avviato le pratiche per l’ottenimento del permesso di costruire in sanatoria (pagando quindi l’oblazione di circa 1500 euro). Il geometra si è pertanto mosso per l’ottenimento delle autorizzazioni paesaggistiche senza problemi.

Il problema risiede nella richiesta da parte del Comune degli oneri di urbanizzazione della quota di proprietà a mio carico. In realtà io pur essendo proprietario del 50 percento di tali immobili non conduco in alcun modo tale quota che è gestita e condotta da mia madre (ripeto parliamo di tettoie per ricovero mezzi agricoli e quindi funzionali all’impresa agricola condotta da mia madre e che conduce anche la mia quota).<p<
Ci sono sentenze in merito? Possibile che debba versare oneri di urbanizzazione di volumi strumentali a una attività agricola (seppur non essendo io imprenditore ma avendo “ceduto” la conduzione a mia madre)? Purtroppo trattasi di funzionari molto zelanti (avendo bloccato una Cila per una fossa biologica.....) quindi vorrei arrivare pronto ad una eventuale contestazione…