Domanda
Ho 64 anni e sono iscritto da circa 7 anni alla previdenza agricola in quanto socio al 50% di una società agricola semplice, l’altro 50% è detenuto da un familiare anche lui iscritto alla previdenza agricola.
Ora percependo da 2 anni la pensione del ramo assicurativo, dove ho sempre lavorato, vorrei cancellarmi dalla previdenza agricola, rimanendo sempre socio, e assumere nella società mio figlio come coltivatore con tanto di contribuzione.
Da alcuni mi viene però sconsigliato dal farlo in quanto andrei a decadere dalle agevolazioni della Ppc, con il conseguente recupero delle imposte, per i terreni acquistati negli ultimi 5 anni dalla società (art. 2 comma 4-bis legge n. 25 del 26/02/2010). Preciso che nei rogiti, nelle dichiarazioni fiscali, viene sempre riportata come società agricola di persone a coltivazione diretta nonché di essere una società agricola con la qualifica di imprenditore agricolo professionale.
Altri argomentano che nella società rimanendo un socio, al 50%, con la qualifica di coltivatore diretto il problema non si pone. (dlgs. 29/03/2004 n. 99 art. 2 comma 4 bis). Vorrei un Vostro parere in merito.
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