Domanda
Sono un commercialista e vorrei sottoporre un caso che mi si è presentato in questi giorni. Un perito agrario svolge la sua attività professionale ed è iscritto all'Enpaia. Ha un fatturato di circa 40.000 euro ed un reddito professionale di circa 27/28.000. Si è rivolto ad un'associazione di categoria, facendo presente la sua situazione, per rilevare l'azienda agricola di famiglia e presentare il piano di miglioramento.
Dopo aver seguito tutto l'iter, ora gli viene fatto presente che probabilmente il suo reddito professionale è troppo elevato. Premesso che fino ad oggi ero completamente "digiuno" in materia agricola, so che per essere IAP almeno il 50% del lavoro ed il 50% del reddito deve provenire dall'attività agricola. E' logico che, basandosi esclusivamente sul reddito agrario, tale ultimo parametro non può essere soddisfatto.
La nuova azienda agricola è costituita in forma societaria (il nuovo "titolare", il padre e la madre), è un'azienda ad indirizzo frutticolo quindi con possibili sbalzi nel fatturato. Quest'anno dovrebbe attestarsi sui 90.000 euro.
Si chiede:
- per ottenere il piano di miglioramento è requisito essenziale essere iscritto all'Inps come IAP?
- il reddito viene"forfettizzato" in qualche altro modo o ci si basa esclusivamente sul reddito agrario?
- eventuali riferimenti normativi per valutare correttamente la situazione su esposta.
Questo contenuto è riservato agli abbonati alle riviste Edagricole. Abbonati
Sei abbonato a Terra e Vita o ad una delle altre riviste Edagricole e hai già effettuato l’accesso al sito?
Fai login per accedere a questo articolo e a tutti i contenuti a te riservati.
Sei abbonato ad una delle riviste Edagricole ma non hai mai effettuato l’accesso al sito?
Registrati qui con la stessa e-mail utilizzata per la sottoscrizione del tuo abbonamento.
Entro 24 ore verrai abilitato automaticamente alla consultazione dell’articolo e di tutti i contenuti riservati agli abbonati.
Per qualsiasi problema scrivi a abbonamenti@newbusinessmedia.it
<p>Sono un commercialista e vorrei sottoporre un caso che mi si è presentato in questi giorni. Un perito agrario svolge la sua attività professionale ed è iscritto all'Enpaia. Ha un fatturato di circa 40.000 euro ed un reddito professionale di circa 27/28.000. Si è rivolto ad un'associazione di categoria, facendo presente la sua situazione, per rilevare l'azienda agricola di famiglia e presentare il piano di miglioramento. <br />Dopo aver seguito tutto l'iter, ora gli viene fatto presente che probabilmente il suo reddito professionale è troppo elevato. Premesso che fino ad oggi ero completamente "digiuno" in materia agricola, so che per essere IAP almeno il 50% del lavoro ed il 50% del reddito deve provenire dall'attività agricola. E' logico che, basandosi esclusivamente sul reddito agrario, tale ultimo parametro non può essere soddisfatto. <br />La nuova azienda agricola è costituita in forma societaria (il nuovo "titolare", il padre e la madre), è un'azienda ad indirizzo frutticolo quindi con possibili sbalzi nel fatturato. Quest'anno dovrebbe attestarsi sui 90.000 euro. <br />Si chiede: <br />- per ottenere il piano di miglioramento è requisito essenziale essere iscritto all'Inps come IAP? <br />- il reddito viene"forfettizzato" in qualche altro modo o ci si basa esclusivamente sul reddito agrario? <br />- eventuali riferimenti normativi per valutare correttamente la situazione su esposta.</p>