Domanda
Sono comproprietario con i miei fratelli di un terreno giunto da un’eredità (con quote pro indivise) e da anni gli altri comproprietari fanno pressione su di me affinché io consenta loro di vendere l’intero fondo (compresa la mia quota).
Io in risposta mi sono sempre reso disponibile ad acquistare l’intero fondo,ritirando quindi le loro rispettive quote ma la loro risposta è sempre stata che io dovevo vendere con loro a persona già designata.
Dopo anni di fatiche ci siamo trovati con tutti i comproprietari che avevano accettato di incontrarmi per giungere ad un accordo sul loro voler vendere il terreno (voglio precisare che la loro comunicazione di incontrarmi per cercare un accordo di vendita della proprietà a mio favore è documentata da una lettera) ed il mio interesse ad acquistarlo e da tale incontro era scaturito che mi venisse in comune accordo designata la mia parte di terreno in modo tale che loro potessero vendere il restante.
Dopo alcuni giorni però tale decisione veniva nuovamente negata da alcuni dei comproprietari e alla luce di questo 2 dei comproprietari, stanchi del tira e molla mi hanno venduto le loro quote di comproprietà.
A distanza però di alcuni giorni dall’atto di compravendita delle 2 quote mi viene recapitata una raccomandata nella quale mi si informava che uno dei comproprietari(che nell’incontro precedente si era addirittura presentato per vendermi la quota) era divenuto alcuni giorni prima dell’atto notarile di acquisto, coaduivante di IAP e quindi in forza di tale sua posizione mi comunicava la sua intenzione di voler far valere il suo diritto di prelazione in quanto si definisce coltivatore diretto e aggiunge anche che da 5 anni è lui stesso a condurre l’intero fondo pagando un canone di locazione agli altri comproprietari compreso il sottoscritto(oltre ad essere confinante del terreno in comune).
Vorrei precisare che da anni io gestisco una parte del terreno ricavandone i frutti che da esso potevo ottenere mentre gli altri hanno sempre dato il restante terreno a terzi ricavandone un canone di affitto.
Alla luce di quanto sopra, dove io ho sempre chiesto di poter acquistare il fondo e dalla controparte vi è sempre stata l’intenzione di voler vendere, come mi devo comportare per quanto riguarda il diritto di prelazione avanzato da uno degli altri comproprietari?
Il coadiuvante agricolo può esercitare il diritto di riscatto su terreno con destinazione agricola oppure è solo l’ennesimo tentativo di forzatura nei miei confronti?
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<p style="text-align: justify;">Sono comproprietario con i miei fratelli di un terreno giunto da un’eredità (con quote pro indivise) e da anni gli altri comproprietari fanno pressione su di me affinché io consenta loro di vendere l’intero fondo (compresa la mia quota).<br />Io in risposta mi sono sempre reso disponibile ad acquistare l’intero fondo,ritirando quindi le loro rispettive quote ma la loro risposta è sempre stata che io dovevo vendere con loro a persona già designata.<br />Dopo anni di fatiche ci siamo trovati con tutti i comproprietari che avevano accettato di incontrarmi per giungere ad un accordo sul loro voler vendere il terreno (voglio precisare che la loro comunicazione di incontrarmi per cercare un accordo di vendita della proprietà a mio favore è documentata da una lettera) ed il mio interesse ad acquistarlo e da tale incontro era scaturito che mi venisse in comune accordo designata la mia parte di terreno in modo tale che loro potessero vendere il restante.<br />Dopo alcuni giorni però tale decisione veniva nuovamente negata da alcuni dei comproprietari e alla luce di questo 2 dei comproprietari, stanchi del tira e molla mi hanno venduto le loro quote di comproprietà.<br />A distanza però di alcuni giorni dall’atto di compravendita delle 2 quote mi viene recapitata una raccomandata nella quale mi si informava che uno dei comproprietari(che nell’incontro precedente si era addirittura presentato per vendermi la quota) era divenuto alcuni giorni prima dell’atto notarile di acquisto, coaduivante di IAP e quindi in forza di tale sua posizione mi comunicava la sua intenzione di voler far valere il suo diritto di prelazione in quanto si definisce coltivatore diretto e aggiunge anche che da 5 anni è lui stesso a condurre l’intero fondo pagando un canone di locazione agli altri comproprietari compreso il sottoscritto(oltre ad essere confinante del terreno in comune).<br />Vorrei precisare che da anni io gestisco una parte del terreno ricavandone i frutti che da esso potevo ottenere mentre gli altri hanno sempre dato il restante terreno a terzi ricavandone un canone di affitto.<br />Alla luce di quanto sopra, dove io ho sempre chiesto di poter acquistare il fondo e dalla controparte vi è sempre stata l’intenzione di voler vendere, come mi devo comportare per quanto riguarda il diritto di prelazione avanzato da uno degli altri comproprietari?<br />Il coadiuvante agricolo può esercitare il diritto di riscatto su terreno con destinazione agricola oppure è solo l’ennesimo tentativo di forzatura nei miei confronti?<br /> </p>