Non sono coltivatore diretto, ma posseggo e lavoro da oltre 20 anni 2 ettari di terreno coltivato a noccioleto.
Ho letto nella vostra rubrica che per esercitare il diritto di prelazione su un terreno a me confinate devo possedere i seguenti requisiti:
- la qualifica di coltivatore diretto;
- possesso della forza lavorativa adeguata;
- la coltivazione biennale dei terreni agricoli confinanti di sua proprietà;
- il non aver venduto fondi rustici di proprietà (di imponibile superiore alle vecchie mille lire) nel biennio precedente l'esercizio della prelazione.
Sono certo di possedere i requisiti dal punto 2 al punto 4.
Sono però in dubbio sul primo punto in quanto non sono iscritto come coltivatore diretto e non verso i relativi contributi nel vostro articolo (http://www.agricoltura24.com/articoli/0,1254,54_CRD_0_3665,00.html) si legge:
"Per quanto concerne la prima condizione, l'articolo 31 della citata legge n. 590 stabilisce che è considerato coltivatore diretto, ai fini della prelazione agraria, chi si dedica in modo abituale e diretto alla coltivazione del fondo ed all'allevamento del bestiame a condizione che la forza lavoro propria e della propria famiglia sia pari ad un terzo di quella occorrente per la normale necessità della coltivazione del fondo e dell'allevamento."
Ciò premesso, pur non essendo inscritto come coltivatore diretto, posso esercitare il mio diritto di prelazione su un noccioleto confinante al mio?
Preciso che ci sarebbe un altro confinante che però non è possessore di terreni agricoli e che il terreno di interesse non dovrebbe avere ulteriori pretendenti ad esercitare il suddetto
diritto.