Domanda

Sono un coltivatore diretto con contabilità Iva ordinaria proprietario di un capannone agricolo diventato inagibile a seguito del sisma Puglia/Molise del 2002, attualmente classificato “collabente” (F2). Ho intenzione di effettuare sullo stesso lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza sismica per farlo diventare agibile ad uso agricolo con futura classificazione catastale come D/10. L’ingegnere che ho contattato afferma che, in base ai lavori che andremo a fare, posso usufruire dell’agevolazione fiscale del “Sisma bonus” che prevede il recupero delle spese sostenute dal 50% fino all’ 80% tramite detrazioni di imposta trovandosi il capannone in zona sismica 2, come previsto dalla guida dell’Agenzia delle Entrate di luglio 2019 “Sisma Bonus”.
Detto ciò, vi pongo i seguenti quesiti: ¶
1. Quanto previsto nella guida “Sisma bonus” è ancora valido a oggi e fino a che data posso effettuare i lavori per poter usufruire delle detrazioni d’imposta previste dalla stessa? ¶
2. Avendo solo redditi domenicali e agrari che generano imposte insufficienti per poter portare in detrazione di imposta i lavori nei cinque anni previsti dalla normativa di cui sopra, è ancora valida la possibilità di farli portare in detrazione da mia moglie (in comunione di beni e lavoratrice dipendente) come indicato nella guida sul “Sisma Bonus” del luglio 2019 purché sostenga le spese e sia intestataria delle fatture e dei bonifici anche se le abilitazioni comunali sono intestate a me quale proprietario dell’immobile?
3. È ancora possibile cedere il credito all’impresa appaltatrice o effettuare lo sconto in fattura?