Domanda
Io e mio fratello (39 e 42 anni) dovremmo ereditare dai nostri genitori dei terreni (circa 40 ettari) in Puglia. Entrambi i nostri genitori sono in pensione, ma mio padre continua a versare i contributi previdenziali come coltivatore diretto. Sia io che mio fratello siamo lavoratori dipendenti.
Come possiamo configurare la gestione dei terreni che i nostri genitori si apprestano a lasciarci in modo da:
- poter lavorare i terreni non contravvenendo ad alcuna norma;
- poter coltivare soprattutto cereali e olive;
- poter usufruire del carburante agricolo;
- poter usufruire dei contributi comunitari Pac;
- evitare di pagare l’Imu laddove possibile (i terreni sono dislocati in zona montana e non montana);
- poter usufruire di eventuali agevolazioni fiscali nell’acquisto di automezzi agricoli;
- poter usufruire di eventuali agevolazione nel caso di acquisto di altri terreni.
Esiste una forma societaria ovvero un’iscrizione particolare alla Cciaa e/o versando contributi previdenziali specifici per poter in sostanza continuare l’attività magari anche coinvolgendo mio padre in qualità di coltivatore diretto ancora iscritto alla Cciaa?
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